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Alfredo Mazzacurati

Alfredo Mazzacurati
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Alfredo Mazzacurati

Laureato in Sociologia, ha insegnato per molti anni Italiano e Storia e per molti altri anni si è occupato di redazione e analisi socio-statistiche di report sul Sistema Abitativo Regionale, come funzionario della Regione Emilia-Romagna. Ha viaggiato molto, soprattutto in paesi Asiatici e l'attrazione per la musica classica indiana lo ha condotto ad amare e suonare, come autodidatta, il Sitar, che è il più famoso strumento della loro tradizione dell'India del Nord. Da sempre coltiva un vasto interesse per l'arte e la cultura, in specifico per la musica, per la letteratura e per la poesia. Si occupa anche, da dilettante appassionato e con una certa discontinuità, di scrittura di testi per canzoni, che registra in un piccolo studio domestico, suonando vari strumenti e cantando. Scrive poesie fin dalla prima adolescenza e, dopo una lungo periodo in cui si era allontanato dalla scrittura, ha ripreso la scrittura alla fine degli anni novanta, autopubblicando tre raccolte: "Sogni e Bisogni", "C'è chi irride al volo incerto della farfalla", "L'Orizzonte degli Eventi" e quest'ultima raccolta del 2021, edita da EtaBeta: "Le tue mani di neve". Alcuni testi scritte per le sue canzoni sono inclusi nelle prime raccolte di poesie. Ha partecipato ad alcune edizioni del concorso di poesia Valle Senio, istituito a Riolo Terme (Ra).  L'Editore bolognese Pendragon ha inserito una sua poesia nella raccolta "Voci di Poesia", curata da Gilberto Centi. Ha tenuto readings in luoghi quali, citandone alcuni: piazzale delle torri di Kenzo, RER (Bo), Circolo Pavese di Bologna, Biblioteca Lame (Bo), cortile del Teatro San Leonardo (Bo), Ermess Cafè di Bologna e altri luoghi, anche fuori dalla sua città. Ha scritto una breve raccolta di poesie, intitolata "Sei Sono", presentate con un reading a commento di alcune immagini della fotografa Paola Scala, esposte alla Libreria Il Capitello del Sole (BO).

Libri dell'autore

Le tue mani di neve

Alfredo Mazzacurati

pagine: 76

Ho scritto molte di queste poesie nel corso del 2020, anno di arrivo di un incubo imprevisto, il Covid19, che ci ha colti impreparati, producendo ferite nelle anime e nei corpi, accompagnate da sconcerto, sconforto, lame affilate di ansia e timore, rari bagliori di fiducia e speranza, nell'avanzare in un tunnel mobile, che sembrava e sembra prolungarsi, man mano si cerca di arrivarne alla fine. Oltre ai versi che chiudono la raccolta, dedicati esplicitamente alla fase iniziale della pandemia di Covid19, anche altre poesie hanno l'eco di quei giorni inquieti, di limitazioni della libertà individuale, della socialità e dell'intensità dei battiti del cuore. Tuttavia, pur se influenzato da questa condizione esistenziale, ho affrontato brevi riflessioni esistenziali, memorie, lampi naturalistici, che ho sentito e che sentirò anche in giorni non contaminati, quando questi torneranno. La forma è semplice, senza artificiose ricerche di linguaggio e con una scelta di sottrazione, di immediatezza e di brevità, che contraddistingue la gran parte di queste piccole poesie. Spero che, assumendo questi versi in modalità omeopatica, possano dare un tremito al vostro cuore e anche un sollievo, come gocce di pioggia estiva sul viso
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