Annamaria Primavera

Suzette, una madre che ha scelto di allontanarsi da tutti per iniziare una nuova vita in Salento, si trova a fare i conti con un grave malore che la costringe a chiedere aiuto al figlio maggiore, il figlio Professore. Nonostante il suo tentativo di mantenerla a distanza, l’uomo arriva con la moglie per sistemarla nella sua abitazione. Ma ciò che sembrava un semplice trasferimento si trasforma rapidamente in un incubo. Mentre si succedono violenze psicologiche e fisiche, Suzette è vittima delle crudeltà del figlio e della nuora, decisi a ridurla a una condizione di totale impotenza. Ma in questo terribile scenario, un imprevisto potrebbe cambiare per sempre il corso della sua sofferenza…

Negli anni difficili del dopoguerra, tra il 1945 e il 1950, una famiglia segnata dalla miseria e dall’oppressione vive in un quartiere di Maglie, in provincia di Lecce. Il padre è un uomo crudele e autoritario, sempre elegante e sicuro di sé, mentre la moglie e le tre figlie sono costrette a una vita di privazioni, derisioni e sottomissione. Valentina, la più piccola, cresce in un ambiente ostile, tra paura e solitudine. È lei a trovare il corpo senza vita della madre, accasciata ai piedi del letto matrimoniale che tanto amava curare. Da quel momento, la sua vita cambia per sempre. Il padre, indifferente al dolore, continua a condurre la sua doppia esistenza, circondato da donne e denaro. Decide di disfarsi delle figlie: le due maggiori vengono vendute al miglior offerente, mentre per Valentina, ancora undicenne, il destino è ancora più crudele. Eppure, il tempo le insegnerà a resistere. Da bambina fragile e indifesa, Valentina imparerà a lottare, trasformandosi in una donna astuta e intelligente. E sarà proprio la sua forza a riscrivere il suo destino. “Donne, non fidatevi di certe donne: sono cattive dentro.”