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Felice Di Benedetto

Felice Di Benedetto
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Felice Di Benedetto Felice Di Benedetto nasce a Maddaloni in provincia di Caserta il 24 marzo del 1978, ma cresce e tutt’ora vive a Santa Maria a Vico, altro paese dell’entroterra casertano. Si avvicina alla poesia in terza elementare grazie alla sua maestra di allora, Giuseppina Elia, e inizia a scrivere versi quasi per gioco. Da allora non ha più smesso. Si distingue nello studio da subito, già alle medie inferiori viene premiato a fine primo anno scolastico con la vittoria di una borsa di studio, proprio grazie a un suo componimento poetico. Alle superiori frequenterà l’Istituto Tecnico Commerciale di Santa Maria a Vico, ma la scelta universitaria cadrà su un altro binario, quello umanistico; è laureato in Scienze pedagogiche con votazione di 110 e lode. Oggi è il responsabile di un Laboratorio di Educativa Territoriale, servizio del comune di Napoli rivolto ai minori del Quartiere Ponticelli, gestito dall’Associazione Arci Movie. È sposato con Aurora Cancellara, sua collega di lavoro; è papà di due bambini, Francesco e Chiara.

Libri dell'autore

la Merla e i Coriandoli

Poesie e filastrocche

Felice Di Benedetto

pagine: 118

La Merla e i Coriandoli è la terza raccolta dell'autore, dopo "Malli di Noci" e "Casa Irta". Questo lavoro, però ha una particolarità, è dedicato completamente ai bambini. Lo stile di scrittura non diverge da quello delle altre due raccolte, tenendo a un linguaggio semplice e alla portata di tutti. Questo scritto cerca di portare a galla il cuore del "fanciullino" che il poeta vede in ognuno di noi. Lo stupore per le cose semplici è la forza trainante della poetica usata, la quale non fa altro che invitare il lettore a guardarsi intorno e riscoprire che la vita è in ogni dove, in ogni cosa. Solo nel momento in cui prenderemo coscienza di questa grande verità ci sentiremo più sereni e meglio disposti ad aiutare il prossimo.
21,50 20,43

Casa Irta

Poesie e filastrocche in dialetto casertano

Felice Di Benedetto

pagine: 124

Casa Irta è un lavoro di ricerca sulle modalità di scrittura e di pronuncia del dialetto casertano, in particolare quello che fa riferimento al paese d’origine dell’autore Felice Di Benedetto, ovvero, Santa Maria a Vico. Il libro, attraverso poesie e filastrocche in vernacolo, cerca di raccontare il vissuto casertano e veicolare la saggezza popolare, di cui gli anziani sono i veri depositari. Come sempre, il poeta, attinge ispirazione dal quotidiano e da ciò che è immediato, non mancano citazioni dei suoi figli, dei familiari più prossimi e degli amici; spesso, invece, prende spunto dal comportamento animale per sollecitare delle riflessioni. Casa Irta vuole, in qualche modo, “osannare” le “radici” di ognuno di noi, “glorificare” l’appartenenza a un luogo, ma assolutamente non vuole essere divisivo o identitario, anzi, Casa Irta, deve essere inteso come tentativo di mostrarsi per come si è cresciuti, per come si è nella parte più profonda di noi stessi e semplicemente essere accettati.
14,00 13,30

 

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