Libri dell'autore
L'amore dimenticato
Che non rinuncerà mai ad amare
Francesco Mastromarino
pagine: 420
Anche questo secondo romanzo della trilogia, dopo “La Promessa”, è una storia di fantasia. Dove l’amore e il dolore, però, sono veri.
Questa è la storia di un dipinto con i suoi personaggi effigiati. Nella folgorazione di una bellezza non umana.
Una sorta di università del sapere rivolta al mondo in un movimento lirico, quasi una sequenza ritmica, drammatica, di una revisione critica della cultura del mondo. Così e come non umana appare la figura di colui che affida a Michele l’incarico per acquistare quel dipinto del grande Urbinate.
Ma dietro quel dipinto si cela una verità sconcertante dove l’amore e il dolore svelano il significato delle cose.
Dove si sarebbe celata la magia?
Michele rimane impegnato in qualcosa di epico, di eroico dove tutto l’universo sembra sfumare in una immagine distorta del reale, dove l’uomo, tutto l’uomo diventa una piccola esistenza non significata, un universo non più comprensibile e la terra, tutta intera, un piccolo sbadiglio dell’universo, dove i tre protagonisti, infimi poeti della vita, si trovano a vagare per le vie di una Betlemme in fiamme alla ricerca di un sorriso di Dio.
Questa è la storia di un dolore che può salvare il mondo. In un’atmosfera quasi surreale, anche questa seconda opera si dipana attraverso elementi indiziari che, a poco a poco riescono a rendere presente l’Amore nel destino dell’uomo.
Occorrerà scongiurare una guerra planetaria rimanendo lontani dalle vanità fallaci, dalle malizie del peccato, dalla saccenteria e dalle false verità del maligno.
Ed è qui che ancora una volta, la sceneggiatura dell’uomo diviene trama mistica e la trama mistica diviene miracolo.
La promessa
Francesco Mastromarino
pagine: 280
Questa è una storia di fantasia, una favola spirituale dove, però il dolore e l'amore sono veri. È la storia di un uomo che soffre ma il suo dolore infinito è immemore: Michele, il protagonista, ha perso la memoria degli ultimi 7 anni. Infatti, è la storia di un dolore, avito. Più gravoso del supplizio della ruota. Ma è anche la storia di un dolore che può salvare con le grida nel deserto alle quali segue la risposta. Una risposta che svela il significato delle cose, destinato a durare oltre ogni fine possibile. Una risposta che viene dal mare. È la storia di un uomo al quale viene donato il passato affinché possa avere un futuro. È la storia di un uomo ed è una storia d'amore, con le lacrime che avranno il sapore dell'infinito e che oltre l'orizzonte andranno a posarsi nella divina quiete dell'anima. In un'atmosfera quasi surreale il filo del mistero che lega la vicenda si dipana seguendo gli elementi indiziari che a poco a poco riescono a rendere presente il Dio dell'amore nelle vicende umane. Ma non un Dio lontano. Un Dio piegato sul mondo tra le pieghe del dolore. Riverbero potente della promessa mantenuta, volta ad invocare l'unico vero atto di amore dell'uomo. Come l'amore di un tempo lontano, il dolore di oggi. All'antitesi tra le esperienze umane, tra l'amore e il dolore, Michele trova la medesima risposta. Ed è qui che la sceneggiatura dell'uomo diviene trama mistica e la trama mistica diviene miracolo.