Gianluca Rizzi

Sono sempre stato attento alla vita, al mondo, alle persone, all’amore così astratto ma che sentivi addosso. Quando iniziai a scrivere mi sentivo bene, riuscivo a descrivere le emozioni con le parole, gli attimi, ciò che gli occhi imprimono nella mente e dargli dei significati concreti e percettibili solo leggendo. Alle feste in maschera ci andavo tutti i giorni, la mattina fin quando non andavo a letto. A tutte le persone che ci circondano, così prevenute, superficiali, credenti di respirare solo loro l’aria che ci circonda, vorrei ricordare che tutti finiremo in un posto silenzioso e sacro, molto probabilmente con 3 metri di terra sul petto, nessuno di noi è più di qualcun altro, la ricchezza, gli averi sono solo l’invenzione del nostro appartenere, non del nostro essere, per guadagnare un posto in un mondo dove siamo ospiti e circondati dall’infinito basta così poco? L’unica cosa che ci rendeva speciali era l’amore, ora pure lui è schifato da cosa siamo diventati, come ogni cosa pure la vita ci lascerà e con quella tutto ciò che ti rendeva la persona speciale che credi di essere.