Libri dell'autore
Due o tre giorni al Massimo
Gianni Andrei, Antonio Capitano, Michelangelo Capitano ...
Vittoria o meglio Donna Vittoria è una signora benestante, originaria di Palermo, che vive a Roma dove dirige la sua agenzia immobiliare specializzata in case di pregio e di recupero di eleganti strutture, ormai abbandonate o in rovina. Per questa attività si avvale della collaborazione di due persone fidate, il notaio Alberto e l’architetto Giulio. Da sempre, questa donna, si dedica alla costruzione di un nuovo Rinascimento culturale e sociale, seguendo l’esempio delle mecenati più incisive e raffinate del passato, ma questa volta protagonista della sua creatività è la Città di Palermo. Con l’obiettivo di richiamare l’attenzione della stampa decide di pubblicare un particolare annuncio al fine di lanciare un concorso per scoprire finalmente chi sia l’autore dell’epigrafe riportata sul frontone del Teatro Massimo. Il concorso, in realtà, è il pretesto per donare nuova luce al capoluogo siciliano, svuotando lo stesso di tutti gli appellativi negativi accumulati nel corso degli anni. All’annuncio risponderanno in pochi e questo se da un lato deluderà Vittoria, dall’altro le farà capire che coloro che hanno veramente a cuore la Città rispondono sempre e saranno sempre in prima linea a difendere e a combattere per un futuro differente e per una vera rinascita. Nel disinteresse della stampa, uno scrittore che leggerà per caso l’annuncio sarà l’unico che racconterà la vicenda per conservare la memoria e per ricostruirla.
A Tivoli cresce l'acanto
Gianni Andrei
pagine: 148
Questo volumetto rappresenta un modesto tributo a Tivoli e alla "mia" gente, con alcune suggestioni, liriche, immagini (affidate al fascino nostalgico del bianco e nero) e rimembranze della mia famiglia e della mia vita, giovanile e imbiancata. Termina con un singolare omaggio al dialetto, frutto di un lavoro concepito a quattro mani, più di cinquant'anni fa, e ritrovato dopo tanti anni intatto nei colori e nella tipica ilarità di antichi personaggi, a cui ho aggiunto l'ultimo, serbato tra i ricordi e riportato solo ora su carta spero indelebile.
L'ombra del vento
Aforismi e convinzioni di inizio millennio
Gianni Andrei
pagine: 312
Con ogni probabilità queste mie “convinzioni” etiche, morali, culturali, religiose, politiche e sentimentali sono destinate a dividere le opinioni dei lettori più che ad avere unanimi consensi. Ma l’età, la terza o quarta non so dire, mi chiede uno scatto, un’accelerazione verso l’agognato approdo e mi impone di raccogliere subito in un’unica fascina questi pensieri sparsi da tempo nel tempo. Sono il frutto di riflessioni prepotentemente rifratte nell’anima, scaturite da esperienze vissute e da intenzioni e aspirazioni smaniose di lasciare lungo il sentiero un’orma non vaga, ma ben definita. Seppur poi non sono altro che semplici foglie che un albero che sta sfiorendo lascia cadere tutt’intorno, facili prede del vento.