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Romana De Carli Szabados

Romana De Carli Szabados
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Romana De Carli Szabados L’origine istriana, con la perenne amarezza dell’esilio imposto, e l’ampia cultura mitteleuropea della germanista di vaglia, hanno dato un’impronta originale, in chiave etica ed oggettiva, all’analisi storiografica di Romana de Carli, che si avvale di una diffusa ricerca analitica e di un’esemplare attenzione per le fonti, senza dire del ricorrente confronto con le esegesi e le interpretazioni altrui: una prassi consolidata che si ripropone nella sua lunga e multiforme opera editoriale, con particolare riguardo alle tante vicende della Casa asburgica, a quelle della Grande Guerra, ed a taluni momenti rinascimentali, con il corredo di un’ampia documentazione iconografica.

Libri dell'autore

Fine della Grande Guerra

sulla via di casa

Romana De Carli Szabados

pagine: 240

Questa nuova opera di Romana de Carli Szabados costituisce il naturale completamento della sua trilogia sulla Grande Guerra (1914: Preludio di un suicidio mondiale, Rigoni; 1916-17: Guerra il tuo nome è morte. Anatomia di un massacro inutile, Eta-Beta. Il 1915 e il 1918-Trincea tempio sacro, Eta-Beta) che unisce all’impegno culturale un forte contributo maieutico. L’Autrice, infatti, ha già visitato la storia del conflitto con attenzioni ai fatti salienti che ebbero luogo tra il luglio 1914 ed il novembre 1918, ma nello stesso tempo alle loro matrici essenziali ed alla maturazione delle coscienze che, nonostante la grande tragedia consumata sui fronti di combattimento e nelle stesse retrovie, diede luogo ad effetti irreversibili. Il primo anno di guerra, che per l’Italia fece seguito a dieci mesi di attesa e di aspri confronti ideologici (singolarmente uguali a quelli di ventiquattro anni dopo: una coincidenza che fa pensare) fu quello delle “radiose giornate” e dell’estremo sacrificio di tanti Volontari, fra cui parecchi Irredenti, che avevano sognato l’abbattimento degli ultimi sistemi autocratici. Gli anni intermedi, di sistematico logoramento militare ed umano, delle sentenze capitali a carico di patrioti trentini od istriani come Cesare Battisti, Fabio Filzi e Nazario Sauro che corroborarono impegni e volontà popolari, ed infine della tragedia di Caporetto, diedero vita ad una percezione più diffusa e convinta dell’unità, anche con l’avvento del nuovo Governo di solidarietà nazionale. L’ultimo anno, infine, fu quello della resistenza eroica sul Piave e sul Grappa, e delle straordinarie giornate di Vittorio Veneto culminate nell’ingresso dei soldati italiani a Trento e Trieste (ma anche a Gorizia, a Fiume, a Pola, a Zara, e persino ad Innsbruck). La tetralogia di Romana de Carli Szabados consente di ripercorrere l’intero periodo bellico nella sua successione di speranze, illusioni, ansie e dolori, ma nello stesso tempo in una progressiva quanto sofferta consapevolezza dei valori forgiati nel fango della trincea. Quest’ultimo volume indaga le problematiche conseguenti alla fine della Grande Guerra, raccontando l’impegno convinto per l’unità nazionale, purtroppo minato alla base dalle sofferenze patite dai reduci e dalle problematiche sociali che si possono riassumere nel detto “Vinta la guerra, persa la pace” Se non altro, per questo è un’opera che si distingue nella vasta letteratura e memorialistica della Grande Guerra portando un contributo di forte
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