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La seicento di Mario
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La seicento di Mario

La seicento di Mario

L’effetto dirompente di una telefonata inattesa nel silenzio di una casa fredda e ormai estranea, il gradevole ritorno di una voce conosciuta, ma non più ascoltata da oltre vent’anni, capace di alimentare con forza il vento caldo della nostalgia e rimandare alla piacevole riscoperta delle emozioni del passato. Il racconto romantico di un tempo lontano, la storia di un’amicizia non cercata e altalenante, ma necessaria e determinante per la propria esistenza. Un tuffo appassionato negli anni ‘60 per accedere allo scrigno dei ricordi più felici e delle passioni comuni condivise con l’amico Mario. I viaggi sulla mitica Seicento grigia, alla scoperta della Puglia; un caleidoscopio fantasmagorico di differenze, idiomi e tradizioni e i voli paralleli dei nostri sogni ad occhi aperti, sorvolando come su un tappeto volante il futuro, non più schiavi delle comuni origini di un Sud ancora indulgente al vittimismo e alla rinuncia, ma padroni della nostra volontà. L’omaggio dovuto a un vero protagonista di quei giorni indimenticabili e a colori che ha saputo dare un senso alla vita di molti di noi, ragazzi molfettesi degli anni ‘60, perché capace come pochi di non seguire la corrente, ma di sfidarla, tracciandola con genialità e coraggio.

 

Biografia dell'autore

Cosmo Sancilio

Cosmo Sancilio

Settantotto anni, chimico con esperienza pluriennale in una Multinazionale leader nel settore della progettazione e vendita di strumentazione analitica automatizzata, direttore tecnico-commerciale di un importante Centro Polidiagnostico Meridionale, Amministratore Unico di una Società di Comunicazione e Immagine Aziendale, consulente di un Ospedale Regionale Religioso. Da pensionato dedica parte del suo tempo alla scrittura. Ha già pubblicato nel 2020 “12-49 Gli Ipoconnessi”, un viaggio nel paese d’origine nel Sud amaro degli anni ‘50 e ‘60 e nel 2021 “ Coriandoli in Volo”, un racconto dolceamaro sullo scorrere del tempo; dalla giovinezza spensierata alla vecchiaia, momento crepuscolare di bilanci e riflessioni.

Ne " La Seicento di Mario", la breve e inaspettata rimpatriata con un caro amico, perso di vista da tempo, riporta la memoria dell'autore indietro di vent'anni, ai tempi spensierati della sua giovinezza.
Ci descrive la bella Molfetta, città delle sue origini, così puntualmente che ci sembra di passeggiare con lui lungo il Corso, al Porto, nella Villa Comunale e al Liceo con i suoi amici, prima che il progresso, la " modernità" e la speculazione edilizia la violassero e la deturpassero per sempre.
Con la maestria, lo stile colto, scorrevole, accattivante e a tratti sottilmente ironico, che abbiamo già avuto modo di apprezzare nei libri precedenti, ci porta con sé a bordo della "mitica" Seicento grigia dell'amico Mario ( sogno di molti assai meno abbienti), nelle sue scorribande spensierate e alla scoperta delle variegate "Puglie", delle quali ci descrive, con sapienza, le origini, le caratteristiche storico-culturali e le abitudini e le peculiarità dei suoi abitanti.
Ci fa partecipare ai numerosi e gratificanti tornei di tennis e, lungo l'Autostrada del Sole, da poco inaugurata, ci spinge fino a Roma.
Ma, come spesso accade, le vite , fino a un certo punto interconnesse, per volontà o necessità prendono strade diverse.
Alla fine ...... l'amarezza per un progetto che non si è potuto realizzare con Mario, questo amico " a singhiozzo" e "sui generis", così speciale e "moderno", contraddittorio e carismatico, dal carattere istrionico, fantasioso e mutevole, involontario maestro di vita scomparso troppo presto.

La Seicento di Mario è il veicolo sapientemente utilizzato dall'Attore per portare i lettori a spasso per la Puglia in un periodo tanto caro ai " ragazzi degli anni Sessanta".
Una Regione di cui, pur essendoci nato, non conoscevo ne la sua storia complicata ne le profonde diversità insite in quel territorio così vasto.
Il libro, molto piacevole, si legge con facilità ed appassiona per la sapiente capacità narrativa dell'Autore, capace di far riemergere nel lettore episodi ormai appannati nella memoria e rendendo noti particolari del tutto sconosciuti.
In realtà la Seicento di Mario si trasforma in una Ferrari per la velocità con cui scorre il racconto di quei tempi spensierati e per questo prevale il desiderio di rallentare, centellinando le pagine, affinché il racconto non abbia mai fine.
Ma la storia volge inesorabilmente al termine, lasciando in bocca il sapore dell'amara realtà e della fugacità del tempo.
Complimenti all'autore per la sua innata capacità narrativa e la profonda conoscenza della sua terra.
Well done!!
Angelo Cilli
San Luis Obisco California
USA

La nuova "fatica letteraria" di Cosmo Sancilio ha rinnovato in me il piacere goduto quando ho letto "12-49 Gli Ipoconnessi" nel 2020.
Stesso "taglio", stesso ricorso alla nostalgia dei tempi andati......
Questa volta si è aggiunto l'apprezzamento per "l'impianto" dato al "racconto" che ci trasporta dal "reale" al bellissimo "sogno" finale del tutto inatteso e che ci fa dimenticare le "disgressioni" logistiche cui l'Autore fa ricorso troppo spesso.
Attendo con curiosità il prossimo lavoro.
Gabriele Durazzini

Ho molto apprezzato il libro in ragione di molteplici considerazioni:
Il continuo collegamento della personale esperienza di vita dell'Autore con l'amico Mario nel contesto storico e territoriale di riferimento ; la particolare descrizione del rapporto affettivo con l'amico,non in termini di parità comunicativa, ma come soggezione ed emulazione di un modello inarrivabile di vita dotato di quella originalità, modernità e elasticità mentale del tutto peculiare e irripetibile in un contesto di estremo provincialismo ; la Seicento come un veicolo dell'anima ; la narrazione semplice ed elegante che caratterizza tutto il libro con efficaci quadri rappresentativi di sentimenti e sensazioni ; il reale collegato magistralmente all'immaginario se non all'immaginifico e la ricerca di un tempo perduto, prima ancora che storico, nostalgico e spirituale.
Non è insomma la narrazione complessa di una esperienza di vita, quanto piuttosto l'illustrazione di un percorso psicologico e di un'unità di pensiero che il peculiare rapporto con Mario esalta ed insieme deprime in un'alternanza di sentimenti e di situazioni che rivelano una struggente nostalgia ed una profonda insoddisfazione esistenziale.
Il lettore difficilmente non potrà riconoscersi nella narrazione così vera perchè integralmente vissuta.
Giorgio.

Ecco Cosmo Sancilio con il suo nuovo libro ancora fresco di stampa. Come suggerisce il titolo è dedicato all'amico Mario che, con la sua Seicento Grigia, rivoluzionò i costumi di allora.
L'autore torna nelle sua città d'origine, tanto amata e nel contempo fardello pesante da sopportare, Una città in cui ha deciso di non tornare stabilmente specie ora che le vicende della vita lo consentirebbero, forse per salvaguardarla dall'usura del tempo, ricordarla così com'era nel passato, non solo per ritenerla un onere che gli avrebbe tarpato le ali.
E' un libro di ricordi? Si ma non solo.
E' un libro di nostalgia? Si ma non solo.
E' un libro sull'amicizia? Si ma non solo. Naturalmente tutto ciò non manca, ma c'è ben altro.
Le descrizioni dei fatti e dei luoghi sono minuziose ed espresse in un linguaggio forbito eppure scorrevole, colto eppure alla portata. Ogni passo è frutto di una cultura profonda e raffinata che traspare soprattutto nei riferimenti storici oltre che nelle descrizioni di riti e consuetudini. Cero non sempre si può essere d'accordo con alcune convinzioni dell'autore, ma egli va preso così, in toto, senza tergiversare.
Il Sancilio si serve di emblemi ed icone. Così la mitica Seicento è segno di ricordi felici, di passioni vissute insieme, nella speranza di poter tornare a riviverli.
Vengono descritte cose che ora non ci sono più, quindi il passaggio quasi naturale a vicende statali e internazionali. Di qui si va dalla storia di Molfetta col suo sviluppo urbanistico a quella dell'Italia col boom economico.
Non mancano i luoghi tipici dell'adolescenza, soprattutto il corso che era ritenuto il "salotto buono" della città, con vetrine brulicanti di tanta gente di ogni tipo.
Non si può tralasciare il glorioso Liceo, dove il Nostro, appena più piccolo dell'amico, sembrava attardarsi nel Ginnasio, mentre Mario. già liceale, appariva più maturo. Con la 600 raggiunsero dapprima alcune mete pugliesi e poi luoghi più lontani in parallelo con lo sviluppo stradale nazionale ( autostrada del Sole) fino a Roma. Tali luoghi a Mario sembravano adatti a scuotere di dosso l'aria di paese da cui provenivano. Il futuro era ricco era ricco di incognite ai loro occhi tutte positive. L'amicizia con Mario è soggetta ad alti e bassi, costellati di periodi entusiasmanti e assordanti silenzi. Negli anni '80 ecco riapparire dal lontano Brasile l'amico di un tempo, che gli propone un fugace ritorno notturno nell'amata/odiata Molfetta per rivedere solo pochi amici leali. Il desiderio si realizzerà solo nella fantasia dell'autore. L'ultima parte del libro è dedicata ad un excursus letterario greco sul tema dell'amicizia, proprio quella che l'ha sempre legato a Mario, l'amicizia vera per la quale le dita di una mano sono troppo numerose.

Un viaggio nella gioventù, come per ripercorrere un nastro che si dipana lentamente (ma incessantemente) nella vita di ciascuno di noi. Cosmo Sancilio si ripete come scrittore, si migliora immaginando il "tappeto volante" dei propri e degli altrui sogni, inevitabile leitmotiv dell'età spensierata di ogni giovane. Ma poi...quanta cultura, quanta storia, quante curiosità inesplorate ne "la Puglia", " Viaggio nel Salento" ed altro.
E' comunque l'amicizia, intesa come affetto istintivo e disinteressato verso qualcuno, il vero filo conduttore del racconto, intriso di genuina atmosfera rievocativa, di "sana nostalgia" dei tempi migliori. E Cosmo per me è anche un amico, che ha contribuito a realizzare dei sogni.
Bravo! e....
"Compito dei figli è sognare, compito dei genitori è aiutarli a realizzare i loro sogni", perchè figli lo siamo stati tutti.

questa non e' la storia di mario e della sua amicizia con l'autore, questo libbro e' il racconto delle emozioni vissute dalla generazione dei teenagers del dopoguerra di fronte ai cambiamenti epocali verificatesi all'alba del miracolo economico italiano. Siamo ai primordi di un processo evolutivo che ci portera' al " villaggio globale " dei nostri giorni. Uno dei fattori di questa evoluzione e' la motorizzazione di massa di cui la Seicento ne e' il simbolo storico.In piu' sulla falsariga del racconto delle scorrerie in auto di Mario e Cosmo vengono fatti riferimenti storici interessantissimi sulle
" Puglie " sottolineando le differenze culturali,economiche e linguistiche dei vari territori della regione. Per i Molfettesi poi sara' piacevole immergersi negli itinerari usuali dei giovani del posto, da corso Umberto alla Villa con la mitica gelateria Cipriani. Riti questi tipici del sud.

Una narrazione da non perdere. Un viaggio nel ricordo, di due giovani nel percorso della loro identità e del loro futuro, attraverso un viaggio storico, culturale e sportivo della nostra Puglia, in Fiat Seicento. Alla scoperta dei luoghi delle Puglie, per poi lanciarsi nella Vita , alla scoperta di luoghi lontani per motivi di crescita professionale. Un intreccio di storia, di cultura, di amicizia e di simpatiche avventure , anche sportive.

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