Oloferne, giovane studente di filosofia, ripercorre in solitudine la storia d'amore trascorsa con Giuditta, interrogandosi su alcune delle principali dicotomie della filosofia occidentale – ideale/reale, vita pubblica/vita privata, menzogna/verità – con particolare attenzione allo scarto tra pensiero e parola e tra sentimento espresso ed esperito. Ai rimandi letterari e storiografici – da Dorian Gray ad Alessandro Magno, dal mito di Orfeo a Ottaviano – si alternano aneddoti della relazione vissuta, dal primo appuntamento all'ultima telefonata. Con la scrittura di queste riflessioni, «che non sono poesie d'amore», Oloferne si “salva” dalla pazzia derivante dall'abbandono dell'amata, restituendo a lei il fardello più grande e lasciando ai lettori un pittoresco ritratto della loro storia d'amore
Biografia dell'autore
Daniele Buganza

Daniele Buganza nasce a Modena nel 1983. Laureato con lode nel 2007 alla magistrale di Scienze Filosofiche di Bologna, pubblica un breve saggio in Studi di Estetica (n.43, AXXXIX, pp. 119-143): “Il linguaggio come arte: la sprachkritische Philosophie di Gustav Gerber”. Nel decennio successivo svolge diversi lavori e si cimenta come autodidatta nella pittura. Dal 2017 vive e lavora a Reggio Emilia.