Una Bambina Arancione, una stella da sceriffo attaccata al petto ed un mondo che, all’improvviso, non ha più colori; un cuore chiuso da un lucchetto ed uno sguardo rivolto a controllare costantemente il respiro della madre vigilando che non muoia di dolore. Una Donna Adulta, un Protocollo Medico ed un Gioco dell’Oca nel quale la volontà, l’intelligenza e i sentimenti non hanno alcuna importanza, ma la sola cosa che conta è continuare a tirare i dadi sapendo di non poter decidere quale numero far uscire e in quale casella andare: l’unica scelta possibile è quella di chiudere quel cartone con quel circuito a spirale ed uscire definitivamente dal Gioco. La Bambina Arancione combatte la guerra che la Vita, giocatrice esperta, abile e bara, le ha dichiarato, ed entra in un tunnel buio e profondo, armata solo di quel lucchetto che le tiene il cuore sigillato proteggendola dal dolore, ma che lo rende impenetrabile anche alla felicità. La Donna Adulta si affida al Destino, lancia i suoi dadi, aspetta il suo turno e si reca diligentemente nella casella assegnata, con la sola certezza che quella sarà la sua ultima partita. Poi, chiuderà quel cartone per sempre. Arriveranno al traguardo tenendosi per mano: la Bambina, con il coraggio ritrovato di affidarsi al Destino e la Donna Adulta, con un cuore arancione senza lucchetto che le brilla nel petto.


Il sole non gira mai la faccia
Autore | Elide Ferrigno |
Editore | EBS Print |
Pagine | 316 |
Pubblicazione | 12/2024 |
ISBN | 979-12-5585-977-2 |
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5/5
su 1
recensione
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Una storia potente, un fluire continuo pieno di tensioni e di avvenimenti che consente di vivere in modo
appassionante tutte le emozioni che il testo propone: al flusso dei sentimenti e delle emozioni si
accompagnano riflessioni, analisi, considerazioni che danno corpo, ragioni, senso, anche alle situazioni
emotive più forti.
Un’esperienza che mi ha sorpreso e che forse qualcuno preferisce non sperimentare in maniera
travolgente, lasciando sedimentare le emozioni per poi procedere con più calma, attenzione e soste di
riflessione attraverso una lettura più vicina al gusto degli avvenimenti, ai protagonisti, alle relazioni tra un
accadimento e l’altro, al complesso della storia. Una lettura meno emotiva, ma più razionale ed altrettanto
appassionante.
Emerge così con forza l’immagine della relazione tra i protagonisti: la famiglia. Una famiglia che salva le
persone, le fa crescere, le rende compiutamente umane; una famiglia amorosa, responsabile, solidale
all’interno e accogliente all’esterno, con gli altri, con i diversi.
Ma il libro non si ferma qui, contiene una storia parallela, quella di Orange, che non contiene drammi, è un
dramma, finché il dramma non finisce.
Chi è Orange? Si scoprirà alla fine del viaggio.