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Oltre la linea dell’orizzonte
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Oltre la linea dell’orizzonte

Oltre la linea dell’orizzonte

Sulle ali della memoria indietro nel tempo

“Oltre la linea dell’orizzonte” Un diario dove si parla di affetti, di rispetto, di amore, di cooperazione, di volontariato. Ma si parla anche di malagiustizia, di malasanità, di abusi di potere e di atti ingiusti compiuti dai potenti contro chi non ha voce. Contro i deboli. 

È la testimonianza di un medico giornalista che osserva la realtà degradarsi, l’annientarsi dei rapporti umani, la perdita della spiritualità, la corruzione dilagante, la giustizia violata nelle aule di tribunale, i diritti umani calpestati, una sanità in ginocchio governata male per perseguire interessi privati. L’avvento di una pandemia, la Covid19, nel marzo 2020 e per due anni, con proibizioni e obblighi agghiaccianti imposti a una popolazione innocente per una malattia influenzale che si poteva curare agli esordi.  Con minacce e induzione al terrore da parte dei massimi rappresentati delle istituzioni. Per una malattia causata da un agente virale verosimilmente manipolato che ha portato ad abusi di potere globali e costretto interi popoli a subire prigionie e abbandono e a morire senza cure e da soli. Un genocidio programmato alla luce di testimonianze e dati scientifici che stanno emergendo ogni giorno. Si chiede un processo Norimberga due. Si chiede verità e giustizia.

In questa opera si parla dell’ingaggio, in cambio di due soldi, di medici sudamericani che non hanno l’abilitazione per esercitare in Italia, che non sono iscritti, come invece sono obbligati i medici italiani, all’Ordine dei medici italiano e all’Ente previdenziale e assistenziale, l’Enpam, che non conoscono la lingua italiana. Come capiranno le richieste dei pazienti? Come chiederanno quelle notizie necessarie per orientarsi per fare una diagnosi? Come spiegheranno ai pazienti italiani terapie e diagnosi? Si parla della deriva miserabile in cui si trova l’Italia, svenduta come svenduto è il suo popolo.

Bisogna tornare a coltivare lo spirito e l’anima, ritrovare Dio, ricominciare a pregare, ma anche a opporsi fermamente a questo dilagare di cattiverie e prepotenze. Non saremo mai liberi se non ci opporremo alla violenza camuffata da “lo faccio per il tuo bene”, se non pretenderemo rispetto per la nostra dignità offesa.

Serve cultura, servono scuole e biblioteche, non informazione spazzatura. Serve onestà. Serve anima. Serve Dio. Dovremo ribellarci, pacificamente, ma fermamente a questa deriva voluta per sottomettere i popoli.

 
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