«Sai una cosa? Mi ripeteva sempre che l’amore fa male, che mi avrebbe ucciso e aveva ragione. Quello che non sapeva però, è che dall’amore si rinasce anche, come una fenice dalle proprie ceneri e si torna a vivere più forti e invincibili di prima.»
Mi chiamo Jessica Varrica, sono nata il 15 maggio 1995.
Ho una smisurata passione per la lettura. Fin da bambina trascorrevo la maggior parte del mio tempo a leggere ogni tipologia di libro che mi capitava sottomano e col tempo, crescendo, la mia voglia di leggere è aumentata sempre più.
Quando ero in terza elementare, durante la stesura di un tema d'italiano, ho detto a me stessa che mi sarebbe piaciuto poter riuscire a scrivere un libro, qualora fossi diventata più grande. Ricordo quel giorno come fosse oggi e finalmente ho realizzato il mio sogno con "Domani, è un altro film."
In prima superiore, più per scherzo che per vera volontà di fare, ho scritto una piccola storiella fantastica di due pagine, ispirata ai miei professori di quell'anno, ma che era del tutto irrazionale.
Qualche anno dopo, ho iniziato a tenere una specie di diario in cui scrivevo di me stessa, dei miei pensieri, ma è sempre rimasto tutto in un file word sul computer, senza mai diventare nulla di più fino a quando non ho trovato il coraggio di sistemare bene tutto e renderlo la storia che è diventato. A metà del 2016 ho deciso di partecipare ad un concorso letterario con il mio primo racconto e mi sono classificata tra i primi 100 su 500 partecipanti totali. Questa grossa soddisfazione mi ha dato la carica per continuare a scrivere e infatti, dopo "Domani, è un altro film" non mi sono più fermata.
Ogni mio titolo, preso sempre da parti di canzoni che fanno parte della mia playlist, ha il suo perché e in qualche modo esso racconta già da sé qualcosa del libro che ne segue, questa scelta è dovuta al fatto che per me anche il titolo ha la sua grossa importanza nel romanzo che il lettore ha davanti.
Biografia dell'autore
Jessica Varrica

Ho una smisurata passione per la lettura. Fin da bambina trascorrevo la maggior parte del mio tempo a leggere ogni tipologia di libro che mi capitava sottomano e col tempo, crescendo, la mia voglia di leggere è aumentata sempre più.
Quando ero in terza elementare, durante la stesura di un tema d'italiano, ho detto a me stessa che mi sarebbe piaciuto poter riuscire a scrivere un libro, qualora fossi diventata più grande. Ricordo quel giorno come fosse oggi e finalmente ho realizzato il mio sogno con "Domani, è un altro film."
In prima superiore, più per scherzo che per vera volontà di fare, ho scritto una piccola storiella fantastica di due pagine, ispirata ai miei professori di quell'anno, ma che era del tutto irrazionale.
Qualche anno dopo, ho iniziato a tenere una specie di diario in cui scrivevo di me stessa, dei miei pensieri, ma è sempre rimasto tutto in un file word sul computer, senza mai diventare nulla di più fino a quando non ho trovato il coraggio di sistemare bene tutto e renderlo la storia che è diventato. A metà del 2016 ho deciso di partecipare ad un concorso letterario con il mio primo racconto e mi sono classificata tra i primi 100 su 500 partecipanti totali. Questa grossa soddisfazione mi ha dato la carica per continuare a scrivere e infatti, dopo "Domani, è un altro film" non mi sono più fermata.
Ogni mio titolo, preso sempre da parti di canzoni che fanno parte della mia playlist, ha il suo perché e in qualche modo esso racconta già da sé qualcosa del libro che ne segue, questa scelta è dovuta al fatto che per me anche il titolo ha la sua grossa importanza nel romanzo che il lettore ha davanti.