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Il calvario della ragione
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Il calvario della ragione

Il calvario della ragione

L’impiegato dell’Anagrafe era anziano, molto anziano, ma manteneva il posto per via della sua grafia eccellente mai eguagliata da altri. A metà del primo nome intinse il pennino e questo si spezzò. L’anziano impiegato, brontolando, andò all’Economato e tornò con un’intera scatola di nuovi pennini di marca tedesca. Fu così che scrisse il secondo nome, Ubaldo, e poi il terzo, Angelo, e poi passò la carta assorbente e così la cosa fu, almeno per lui, conclusa. Tutto bene fino al primo certificato di nascita per l’iscrizione alla scuola elementare. Si scoprì che il fanciullo si chiamava Save. Controlli su controlli ma il registro faceva fede e “rio” non era scritto. L’impiegato era deceduto da un anno, quindi non si potevano avere neanche le spiegazioni. Ci si rassegnò pensando che Save, appena raggiunta l’età della ragione, se ne sarebbe fatta una ragione. Ma Save raggiunse molto presto l’età della ragione e giunse alla conclusione che, dal momento che non aveva potuto scegliere dove nascere e come chiamarsi, tutto il resto invece sarebbe stato frutto esclusivo delle sue scelte.

 

Biografia dell'autore

Luigi Bartoletti

Luigi Bartoletti
L’autore è nato a Gubbio. Appena ventenne entrò nel mondo delle assicurazioni e riassicurazioni e giunse a lavorare con i Lloyd’s di Londra. Ma nascevano le prime TV libere, ne fondò una con un socio a Perugia e finì per lavorare per la RAI. Dalla TV ai quotidiani il passo fu breve, sempre a Perugia divenne il Presidente di quello locale. Da sempre amante della natura e della caccia, si dedicò all’agricoltura coltivando mille ettari in Romania.
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