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Gosto tanto de Jesus!
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Gosto tanto de Jesus!

Gosto tanto de Jesus!

Come ha fatto, come ci è riuscito un piccolo bambino a diventare in poco più di un anno un santo, un mistico e persino contemplativo, dalle virtù eroiche espresse nella sopportazione della sofferenza e nella morte accettata, eppur sempre così felice e nella gioia? Che segreto ha portato con sé Francisco de Jesus, in cielo, che ancora non abbiamo colto nel suo brevissimo volo verso la perfezione Santa? Me lo chiedo in questo breve viaggio nei suoi numerosi silenzi e nelle poche ma incisive parole, potenti come quelle di un Apostolo adulto, mistiche come quelle di un Padre del deserto che ha scoperto tutta la ricchezza della pura contemplazione. Disertore della mondanità, a soli nove anni, sentiva l’esigenza del distacco dalle cose terrene e la viveva, l’ha vissuta, ritenendo la sua piccola e breve vita come un’offerta verso il suo Gesù, quel Volto talmente triste a causa del peccato degli uomini, per cui morire è stato per lui davvero un guadagno. A soli nove anni! L’unica tristezza di cui si potrebbe ragionevolmente parlare sarebbe quella di chi non si decide per la santità, come ben si evince dal Vangelo di Matteo, al cap. 19, quando il giovane ricco “udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni”, ma ebbe paura di seguire Gesù Cristo. Chi rifiuta la proposta di lasciarsi trasformare in futuri santi è semplicemente un uomo destinato alla disperazione, perché il santo è anche colui che è sempre il miglior profeta dell’avvenire, dell’ Eterno che è Vivo e che viene… A riguardo, mi pare molto calzante quello che Alexandre Barivault scrisse di Léon Bloy, considerato una specie di integralista religioso: "Imprenditore di demolizioni e pellegrino dell'assoluto che lottò tutta la vita perché i cattolici, che si credevano 'adulti', ritornassero bambini e per farli uscire a calci nel sedere dal ghetto soffocante delle idee moderne, in cui s'erano chiusi per paura della santità". E’ proprio vero, come scrisse qualcuno, che della santità dei piccoli l’unico “cronista” è Dio solo e che se il lavoro è la preghiera degli schiavi, la preghiera è opera di uomini liberi, liberi come il piccolo Francisco de Jesus.

 

Biografia dell'autore

Manuela Salvador

Manuela Salvador
Mi chiamo Manuela Antonia Salvador e sono nata il 17 gennaio 1970 in quel di Portogruaro (Venezia), un graziosissimo paese conosciuto praticamente da chiunque abbia fatto il servizio militare.Dopo aver dato del filo da torcere ai miei professori del liceo classico, mi sono laureata in Filosofia a Ca’ Foscari, col massimo dei voti e la lode, cosa che ci tengo a specificare per il fatto che non serve proprio a nulla esibirlo… per questo lo faccio, così…per il gusto di spazzolarmi un poco i neuroni e spararmi una posa. Nella vita ho cavalcato esperienze di ogni genere, dai lutti gravi alla maternità, dalle pizzate con gli amici ai periodi più neri che un’anima possa sperimentare.
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