La fotografia è per me un prolungamento dei sensi. Con il fissaggio nasce la memoria storica attraverso la fotografia. Il problema non era il contenuto ma la scelta tecnica quindi il linguaggio. Con buona pace della polisemia, non esistono ordini sensoriali del tutto indipendenti dal linguaggio. L’empatia attiva il rispetto per l’altra persona: la fotografia viene dopo.
É fotografo professionista dal 1986. Si occupa prevalentemente di fotografia umanista, antropologica e di documen-tazione in ambito sociale. Laureato al D.A.M.S. di Bologna, dopo oltre venti anni di fotografia archeologica e docenza, la sua attività si è concentrata nell’ambito della ricerca storica e nello studio della critica fotografica.
Biografia dell'autore
Massimo Cutrupi
