Il giovane Andrea sapeva con chiarezza cosa avrebbe chiesto alla vita: una donna da amare e da cui essere amato, un lavoro soddisfacente che gli permettesse di vivere decorosamente in una città “da bere” con tanti cinema e teatri, ed un grande aeroporto per partire e conoscere il mondo. E non avrebbe permesso a nessuno, nemmeno al destino, di interferire nella sua vita privata eccezionalmente normale. Un episodio collegato ad un grave incidente subito all’età di sedici anni sembra però mettere alla prova la sua forte volontà di essere l’unico artefice della propria vita, ma Andrea con opportuna razionalità decide di cancellare dalla memoria alcuni aspetti di quell’episodio che avrebbero potuto condizionare la realizzazione delle sue aspettative. Sceglie infatti di non indagare sulle responsabilità di chi aveva causato l’incidente, confinandole per più di trent’anni tra gli episodi evanescenti del passato. Ma una mattina, preannunciata da una convocazione per l’apertura di un testamento, irrompe nella vita di Andrea “Il kimono color arancio”, una tela del pittore Giuseppe De Nittis da cui era stato fortemente attratto fin da giovane. Andrea è costretto a riappacificarsi con il passato e lo fa con l’aiuto di Barbara e dei ricordi di una infanzia ritrovata. Il ritorno a Spinazzola, luogo che aveva ospitato i momenti più significativi della sua adolescenza diventa finalmente inevitabile e liberatorio.
Biografia dell'autore
Matteo Arena

Dal 2000 vive stabilmente a Roma riuscendo a coniugare le tre fasi geogrcifiche ed esistenziali della sua vita: la farmazione giovanile nella città natale, ricca di speranze e di sogni e fondata su valori semplici e assoluti come la famiglia e l'amicizia; l'esperienza lavorativa milanese dove parte dei sogni trovano concretezza, ed infine l'età matura romana, sintesi delle precedenti fasi ma ancora e sempre alla ricerca di certezze e di verità.
Ama viaggiare e nei luoghi che visita e ri-visita cerca di spegnere la sua smisurata sete di conoscenza. Ama tutte le ferme dell'arte (pittura, fatogrcifia, letteratura ecc.) e non disdegna l'esperienza diretta.
"Roma-L'Avana: sola andata" è stato il suo primo romanzo.