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La mia Isola
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La mia Isola

La mia Isola

(frammenti dell'anima)

“La mia isola” è una raccolta autobiografica di racconti in CIACCÈS, la lingua gallo-italico parlata a Piazza Armerina...paese che diede i natali all’autrice. Ogni racconto ha la corrispettiva traduzione in lingua italiana. Mia moglie riporta in luce frammenti di vita e di saggezza popolare attraverso ricordi del passato, a partire dal tempo della sua infanzia vissuta al proprio paese e arrivando via via ai tempi recenti della sua vita vissuta al Nord, ma sempre con il cuore e lo sguardo rivolto al Sud. I suoi racconti traboccano della vivacità e di quel senso di praticità che è proprio della gente del meridione e mettono in risalto soprattutto la nostalgia per il passato, assieme all’inesorabilità e al cambiamento del tempo che passa. Secondo me il merito dell’autrice sta nell’aver ripescato, usando un linguaggio vivace e colorito, alcune tradizioni del costume piazzese oltre a sottolineare l’importanza degli affetti, degli insegnamenti e dei sani valori del passato.
 

Biografia dell'autore

Rosalba Termini

Rosalba Termini
Rosalba Termini, classe 1949, nasce a Piazza Armerina, ma mette casa e famiglia in Piemonte. Il paese natìo scava però salde radici nel cuore dell’autrice che immancabilmente tutti gli anni ritorna a Piazza Armerina per il lungo soggiorno estivo. Completati i canonici 35 anni 6 mesi e un giorno del suo insegnamento nella scuola elementare, per Rosalba diventano più frequenti i viaggi alla volta della sua amata isola e più forte viene a galla il ricordo e la nostalgia per il passato... particolarmente della sua infanzia. “Galeotti” diventano i quotidiani dialoghi dell’autrice coi contadini del mercato, in lingua “ciaccésa”; quello stesso idioma che Rosalba fin da piccola aveva sentito parlare a casa sua dalla nonna materna e dalla sorella di lei. Affiora così pian piano nel cuore e nella mente dell’autrice, il forte desiderio di utilizzare quell’amato e riscoperto dialetto anche nella scrittura. Il suo primo lavoro risale all’agosto 2013 con “A P’zzàda dì Forasteri”. L’ultimo è del Febbraio 2018 “A Vanèdda Marinu”. In mezzo, altri racconti autobiografici che rievocano immagini, colori, sapori e suoni del passato.
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