Non canto no per farmi dir virtuosa

Teresa Iacono Roccadario

Il giorno 12 del mese di febbraio dell’anno 1842 alle ore 15.00 la levatrice cinquantanovenne Giovanna di Giacomo si presentava davanti al Sindaco ed uffiziale dello Stato Civile del Comune di Vittoria - distretto di Modica, provincia di Noto -, Franco Scrofani, per rivelare una bambina, dichiarando che la stessa è nata da Rosa di Modica di anni trentadue, domiciliata in via Acquidotto dello stesso Comune, e da Salvatore Iacono, suo marito, di anni quaranta, di professione contadino, ivi domiciliato, il giorno 11 del mese di febbraio alle ore ventidue nella casa dei suddetti coniugi. La stessa ha inoltre dichiarato di dare alla neonata il nome di Teresa. Il successivo giorno 12 dello stesso mese la bambina veniva battezzata. Non inganni l’attività del marito, in quanto si definiva “contadino” anche
l’agricoltore che lavorasse in proprio i suoi piccoli appezzamenti di terreno, tant’è che sappiamo che egli era benestante e possedeva centinaia di ettari. Il 29 aprile 1874 la trentaduenne Teresa sposa, dopo un lungo fidanzamento, Giombattista Alessandrello, proprietario e dilettante verseggiatore, di anni trentuno, diventando così, tra l’altro, cognata del dr. Felice Maltese (1839 – 1911), un personaggio assai interessante che svolse anche la funzione di assessore e sindaco negli anni Settanta dell’Ottocento. Dal matrimonio nascono tre figli un maschio e due femmine Emanuele,
Maria e Rosa Teresa morirà quasi novantasettenne, il 17 gennaio 1939, dopo aver attraversato le vicende storiche del Risorgimento, della nuova Italia crispina e giolittiana, fino alla prima guerra mondiale, al ventennio fascista e alle soglie del secondo conflitto mondiale.