Libri dell'autore
Comunicazione operativa etnologia e media in Afghanistan
Esperienze dalla provincia di Herat (2005-2011)
Gianfranco Manchia, Enrico Pintaldi
pagine: 110
Nella storia dell’Afghanistan gli anni dal 2001 al 2021 sono stati segnati dalla presenza militare degli USA e della Nato. Tale occupazione è stata decisa a seguito dell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers, finanziato, condotto e rivendicato da Al Qaeda. La ferma opposizione alla consegna di Osama Bin Laden da parte dell’Emirato islamico ha portato all’invasione dell’Afghanistan ed ai successivi due decenni di guerra. Nei drammatici giorni della ritirata delle forze armate appartenenti alla coalizione occidentale, è inevitabile tracciare un bilancio complessivo di quelle drammatiche vicende. Alla politica internazionale spetta il compito di analizzare, capire ed evitare che, in futuro, possano ripetersi gli stessi errori, che hanno portato al fallimento del pretenzioso progetto di “esportare la democrazia” in quella regione tormentata. Gli Autori, rispettivamente, etnologo e giornalista, entrambi appartenenti alla riserva selezionata dell’Esercito italiano, addestrati alle operazioni psicologiche, raccontano, in prima persona, la propria personale esperienza sul campo, negli anni successivi all’inizio della missione NATO. Sì, perché la storia è fatta e vissuta dai singoli individui, dalle migliaia di destini umani che si sono intrecciati nello stesso luogo, su quella terra che, per gli abitanti suolo patrio, è divenuta anche per noi stranieri, in qualche misura, familiare. Non possiamo e non vogliamo nascondere la nostra sofferenza di fronte al pensiero che sia stata mortificata la speranza in un futuro migliore ma, al tempo stesso, confidiamo in coloro che saranno capaci di compiere un gesto di concreta solidarietà, per quella parte del pianeta che, martoriata da secoli di sofferenza, aveva trovato un po' di serenità grazie anche all'impegno di noi Italiani. Con doveroso rispetto nei confronti di coloro che sono partiti credendo, come noi, nella bontà della missione e non sono più tornati, ci uniamo in un commosso ricordo di tutti i Caduti militari e civili di questa ennesima tragedia umana.