Il risvolto conclusivo di questa particolare favola è una sorpresa decisamente inaspettata e stupefacente. La storia non finisce male, ma non è neppure un consueto lieto fine. Il lieto fine c’è, ma prima del finale vero e proprio. Questo riduce la mediocrità del consueto epilogo mieloso e banale. La formula qui usata, è una celebrazione della furbizia e creatività del protagonista, che dimostra come l’intelligenza superi le forze del male, ma anche del bene, sfruttando ogni dettaglio per ottenere ciò che si desidera. In questa favola l’autore popolare o gli autori della fiaba, hanno dimostrato una creatività che va oltre l’usuale e non è per nulla convenzionale. Infine, la raffinatezza del gran finale apre la fantasia del lettore, coinvolgendolo nella storia stessa e trascendendo verso l’ignoto e oltre…
Biografia dell'autore
Giorgio Chiaretta

Inghilterra dove ha lavorato e studiato per sette anni. In terra di Albione ha conosciuto e sposato sua moglie Irene e avuto il primogenito Michael mentre, subito dopo al rientro in patria, ha avuto la secondogenita, Christina. Con il trascorrere del tempo, il lavoro per una multinazionale giapponese lo ha riportato dalla sede inglese a quella italiana dove ha proseguito la collaborazione lavorativa per oltre 20 anni. Un periodo “nomade”, fra Milano e il piccolo paese di origine in provincia di Torino; una scelta di vita fatta sia per ragioni di opportunità che, soprattutto, per offrire ai figli un ambiente più
“naturale”, a contatto con un habitat meno contaminato e più favorevole alla crescita sana dei bimbi. Un nuovo importante cambiamento è avvenuto nel 2007 quando, abbandonata la multinazionale e la vita da pendolare, ha fatto ritorno al paese natio per una nuova avventura, la gestione di un piccolo e simpatico campeggio di montagna. L’occasione del radicale cambiamento è stata conseguenza degli sviluppi di progetto di attività turistico-ricettiva avviato con un suo fratello ed altri soci. Il tempo passa, i bimbi crescono e il campeggio è ora gestito dalla figlia e dal genero. L’arrivo nel 2015 del primo nipotino Samuele, figlio di Christina, lo ha reso orgogliosamente nonno e in seguito i gioiosi pargoli sono saliti a quattro; a Samuele si sono aggiunti la sorellina Bianca e i cuginetti Lilotta e Laurenz, figli di Michael. Lilotta e Laurenz vivono all’estero e purtroppo non possono godere della stessa vicinanza ai nonni e al bisnonno; ed ecco che la necessità aguzza l'ingegno. Da qui la decisione di trasformarsi in autore, per poter fare conoscere i racconti di nonno Renzo anche alle nuove generazioni e, visto che il lavoro è stato fatto, anche la naturale decisione di dare vita alla stesura di libri in doppia lingua (italiano e Inglese) per diffondere queste preziose perle popolari, che sono i racconti delle “vià” (delle veglie nelle antiche stalle), dove la famiglia del ‘800 e primi ‘900 si riunivano e dove gli anziani trasferivano cultura ai bambini mediante i racconti di aneddoti e storie.