Libri dell'autore
Maoisti in Calabria
Alfonso Perrotta
pagine: 310
Negli anni della contestazione, del Movimento studentesco e dell’assalto al cielo, con il mito di Mao e della Rivoluzione culturale nacque il gruppo dell’Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti), meglio conosciuto come “Servire il popolo”. Il movimento si diffuse con molta rapidità in molte parti d’Italia, ma in Calabria fu un'esplosione. In pochi mesi si aprirono decine di sezioni. Paola, sul Tirreno cosentino, diventò un punto di forza della nuova organizzazione, una base rossa per la lunga marcia delle masse meridionali. Molti intellettuali guardarono con interesse e curiosità a questa esperienza e scesero in Calabria ad osservare il metodo e lo stile di lavoro. Di quel periodo rimane un bel documentario di propaganda realizzato da Marco Bellocchio. Il libro vuole appunto riconsiderare quell’avventura, con particolare riferimento alle vicende di Paola e a quelle accadute in altri centri calabresi in cui l'Unione operò. Oltre a raccontare episodi e fatti, si riconsiderano alcuni principi, temi ed analisi a cui il gruppo si ispirò e si presentò nell’azione pubblica, collocandoli nel contesto socioeconomico e politico di quel periodo. Ma anche i limiti, gli eccessi e le contraddizioni che portarono al suo rapido dissolvimento.
Paola 1943
Storia e memoria dei bombardamenti
Alfonso Perrotta
pagine: 236
Cosa è stato e cosa è rimasto nella memoria dei paolani dei bombardamenti anglo-americani che colpirono la città calabrese nell’estate del ‘43? Attraverso il confronto e l’intreccio tra i ricordi dei testimoni e i documenti, ricercati in archivi italiani e stranieri, vengono ricostruite quelle drammatiche giornate in cui persero la vita decine di vittime civili e furono distrutte intere parti del centro storico. Il libro diventa così un racconto corale delle sofferenze, delle paure, dei disagi della guerra e delle sue conseguenze, non privo di interpretazioni e giudizi su quegli avvenimenti inseriti nel contesto generale del secondo conflitto mondiale. Ma è soprattutto un invito a rinnovare una memoria collettiva che aiuti a comprendere le grandi inquietudini del nostro tempo e a riflettere sulla immoralità delle guerre.