Libri dell'autore
Perdi la mente e trova la tua anima
Giovanni Lisci, Stefano Massa
pagine: 346
Se ti trovi in casa una luce ti dà fastidio, basta mettere mano all’interruttore, fare “click” l’interruttore si spegne, ma nella realtà l’interruttore non c’era, potevo immaginarlo accanto a me, ma all’allungando la mano per eliminare il fastidio, al momento del “click” scompariva e quella voce beffarda accanto a me rideva. Quando si ha a che fare con il demonio è la tua fine, sei come un uomo che cammina nudo nella fredda Siberia a meno 40 gradi sotto zero. Il tuo destino è segnato. Hai solo la morte che ti attende, ti spalanca le sue braccia e ti rapisce. La droga, che sembra donarti la felicità, si rivela effimera e illusoria, il paradiso che ti regala è artificiale, ti sembra di essere in cielo e non vorresti mai scendere. La droga ti domina, e come l’alcool, bevi un bicchierino che poi tira l’altro, ti piace e dici “uno e basta “ma poi a quell’uno non c’è più fine! Le droghe sono maledette, ti rapiscono dandoti quel finto piacere, ma ti distruggono l’anima, il corpo e lo spirito; ti illude facendoti vedere un prato fiorito e un passo dopo ti spalanca le porte dell’inferno
Realizzazione Giovanni Lisci.
Una vita in fumo
Giovanni Lisci
pagine: 358
Da una Sardegna profonda e intensa, un giovane uomo si imbarca per il continente, verso nuovi amori ed affari, in un crescendo di impegni e un saliscendi di alterne fortune.
Giunto all'età dei bilanci, viene colto dalla voglia di raccontarsi. Così un uomo del fare si cimenta con le lettere, e ci sorprende con una scrittura non letteraria ma non per questo ingenua; una scrittura vera e mai banale, densa di fatti e pensieri, di paesaggi e di suggestioni, consegnandoci un incalzante romanzo di formazione a tratti esemplare.
Emblematica l'integrità del personaggio, la passione di vivere e amare, la dedizione intelligente e senza riserve al lavoro, il coraggio delle scelte, la correttezza profonda nei rapporti umani, la finezza d'animo.
Tutto ciò corrisposto da un linguaggio asciutto e gentile, talvolta commovente, non senza poesia.
A testimonianza delle tante piccole perle di uno scrigno popolare, che sa rendere, a tratti, la voce ignota della gente migliore.
Lia Lotti.
Cara Serena. Lettere dall’Inferno
Giovanni Lisci
pagine: 340
In questo romanzo interamente di fantasia, ho voluto raccontare la storia di un ingegnere italiano che si reca per lavoro in un paese immaginario dell’Africa centrale andando incontro a diverse disavventure. Rapito da un gruppo di terroristi dopo un agguato e, dopo aver fatto saltare la sua liberazione per un avventato tentativo di fuga, viene venduto come schiavo ad uno spietato padrone. Lì si svolge la storia e, sempre lì, conosce varie persone, tra cui la compagna dello stesso padrone della fattoria. Quest’ultima, grazie ad un inaspettato amore che la pervade, lo aiuterà a fuggire. In seguito diversi personaggi concorreranno ad aiutarlo a tornare in Italia.Il nostro protagonista sopravvive a questa prigionia aggrappandosi tenacemente al ricordo dell’amore perduto della sua Serena. Tramite una corrispondenza immaginaria troverà la forza necessaria a superare tutto ed infine a ricongiungersi alla sua amata.