Libri dell'autore
New economy e socialismo
Per un mondo privo di guerre e di fame
Lorenzo Romano
pagine: 176
Il sottotitolo di questo libro “Per un mondo privo di guerre e di fame” è stato scelto di proposito in quanto descrive un modello economico/politico innovativo che, se attivato porterebbe realmente all’eliminazione di qualsiasi contrasto tra i popoli, tra le nazioni. Non è un’Utopia ma semplicemente un modello derivato dall’utilizzo intensivo delle moderne tecnologie, le quali hanno già annullato il vecchio paradigma di “produzione” trasferendo di colpo il cosiddetto lavoro umano alle macchine automatiche, aumentando in modo esagerato la produttività globale. Il modello proposto dovrebbe riportare il benessere alle nazioni che l’adotteranno in quanto permetterebbe di realizzare un sistema economico veramente liberista senza mezze misure ma senza nulla togliere ad una invidiabile innovativa struttura democratica che sarà fondamenta del sistema medesimo.
E guerra sia
la filosofia origine della guerra
Lorenzo Romano
pagine: 76
“Filosofia origine della guerra” è il sottotitolo di questo libro per indicare che si tratta di uno studio conseguente a un’originale visione del comportamento umano soggetto a interferenze originatesi nell’intimo della materia e diffuse nell’Universo. Contrariamente a ciò che ritenevano i grandi filosofi quali Eraclito, Platone, gli stessi Padri Apostolici, fino al disconoscimento dell’umano professato da Erasmo Da Rotterdam per soffermarci su Nietzsche, costoro immaginarono la necessità di guerra favorita dalle passioni umane alla ricerca di potere, oppure alla necessità di sopravvivenza come nel caso di carestie. Se però s’introducono le innovazioni scientifiche avutesi dal XIX secolo a oggi, quindi molto lontano dall’Illuminismo, si scopre come il comportamento umano e anche animale, è in massima parte regolato da fenomeni di fisica nucleare i quali intervengono nella loro chimica generandone il comportamento anche sociale. Nel libro s’indaga su tale nuova concezione della guerra non più imputandola a questioni di epistemologia sociale ma correlandola alla filosofia di base che regola l’Universo, fa nascere e morire stelle, pianeti e quant’alto.
Tasse tariffe e balzelli
Proposta per un nuovo metodo di prelievo fiscale
Lorenzo Romano
pagine: 84
Nel 1973 il modello IVA subentrò alla vecchia IGE per adeguare il sistema di tassazione al resto dell’Europa, ormai in vista di una futura unificazione. Tale nuovo modello andava bene fin quando i confini commerciali nazionali erano ben delimitati e consentiva l’utilizzo delle così dette “Leve Monetarie” (Guido Carli) per regolare l’economia interna. Già con l’avvio della prima fase di unificazione europea, col Trattato di Maastricht (1992), si vide come la libera circolazione dei merci e di capitali creava problemi per la differente capacità produttiva tra le prime 12 nazioni UE. Il livellamento fu ottenuto con particolare sofferenza dell’Italia (“quote latte”). Nel tempo un po’ tutto si sarebbe aggiustato ma, purtroppo, l’affacciarsi di economie aliene le quali, grazie ai loro differenti sistemi economici, consentiva d’introdurre sui mercati occidentali merci di prezzo notevolmente inferiore. Ciò comportò una lenta ma inevitabile “sopraffazione” della produzione UE determinando così la chiusura/svendita di molte manifatture. Trattati UE di fatto non ammettono la regolazione indipendente dell’economia interna delle singole nazioni, allora un modo per contrastare o almeno pareggiare la posizione di assoluto dominio di mercato assunta da talune produzioni orientali, ad esempio, è l’abbandono nella UE del modello IVA ormai vetusto e non più competitivo a livello internazionale. “Tasse, Tariffe e Balzelli” analizza una ipotesi alternativa all’IVA e alle altre tasse in esercizio, separando la “prima produzione” da ”l’utilizzo di un prodotto”. Un semplice esempio: con l’argilla si costruiscono mattoni, l’argilla acquista un valore aggiunto in quanto diviene un manufatto. Con i mattoni si costruiscono palazzi ma il trasporto dei mattoni e il loro assemblaggio è solo opera umana: i mattoni rimangono mattoni anche se il palazzo acquisisce un valore aggiunto che in realtà coincide con il compenso al costruttore. Quindi, secondo il modello descritto in questo libro, lo Stato incasserà IVA solo sulla produzione dei mattoni e l’IRPEF su tutte le entità che percepiscono un reddito derivante dall’utilizzo dei mattoni, eventualmente calcolato su un Modello ISEE adeguato. Questa metodologia – oltre ad avvantaggiare enormemente le Aziende - riporta in parità la concorrenza economica tra produzioni realizzate in regimi fiscali differenti, mentre la concorrenza di mercato rimarrà basata esclusivamente sulla qualità delle merci poste in vendita. All’interno del libro, il vantaggio di tale soluzione – per quanto apparentemente complessa - viene dimostrato con tabelle e analisi dettagliate.