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Tasse tariffe e balzelli
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Tasse tariffe e balzelli

Tasse tariffe e balzelli

Proposta per un nuovo metodo di prelievo fiscale

Nel 1973 il modello IVA subentrò alla vecchia IGE per adeguare il sistema di tassazione al resto dell’Europa, ormai in vista di una futura unificazione. Tale nuovo modello andava bene fin quando i confini commerciali nazionali erano ben delimitati e consentiva l’utilizzo delle così dette “Leve Monetarie” (Guido Carli) per regolare l’economia interna. Già con l’avvio della prima fase di unificazione europea, col Trattato di Maastricht  (1992), si vide come la libera circolazione dei merci e di capitali creava problemi per la differente capacità produttiva tra le prime 12 nazioni UE. Il livellamento fu ottenuto con particolare sofferenza dell’Italia (“quote latte”). Nel tempo un po’ tutto si sarebbe aggiustato ma, purtroppo, l’affacciarsi di economie aliene le quali, grazie ai loro differenti sistemi economici, consentiva d’introdurre sui mercati occidentali merci di prezzo notevolmente inferiore. Ciò comportò una lenta ma inevitabile “sopraffazione” della produzione UE determinando così la chiusura/svendita di molte manifatture. Trattati UE di fatto non ammettono la regolazione indipendente dell’economia interna delle singole nazioni, allora un modo per contrastare o almeno pareggiare la posizione di assoluto dominio di mercato assunta da talune produzioni orientali, ad esempio, è l’abbandono nella UE del modello IVA ormai vetusto e non più competitivo a livello internazionale. “Tasse, Tariffe e Balzelli” analizza una ipotesi alternativa all’IVA e alle altre tasse in esercizio, separando la “prima produzione” da ”l’utilizzo di un prodotto”. Un semplice esempio: con l’argilla si costruiscono mattoni, l’argilla acquista un valore aggiunto in quanto diviene un manufatto. Con i mattoni si costruiscono palazzi ma il trasporto dei mattoni e il loro assemblaggio è solo opera umana: i mattoni rimangono mattoni anche se il palazzo acquisisce un valore aggiunto che in realtà coincide con il compenso al costruttore. Quindi, secondo il modello descritto in questo libro, lo Stato incasserà IVA solo sulla produzione dei mattoni e l’IRPEF su tutte le entità che percepiscono un reddito derivante dall’utilizzo dei mattoni, eventualmente calcolato su un Modello ISEE adeguato. Questa metodologia – oltre ad avvantaggiare enormemente le Aziende - riporta in parità la concorrenza economica tra produzioni realizzate in regimi fiscali differenti, mentre la concorrenza di mercato rimarrà basata esclusivamente sulla qualità delle merci poste in vendita. 
All’interno del libro, il vantaggio di tale soluzione – per quanto apparentemente complessa - viene dimostrato con tabelle e analisi dettagliate.
 

Biografia dell'autore

Lorenzo Romano

Lorenzo Romano
Classe 1945, Lorenzo Romano ha avuto occasione di cimentarsi in molteplici attività professionali sia tecniche, sia umanistiche. In effetti, già nell’ormai lontano 1958 nell’officina di suo padre Ubaldo si occupò di forni elettrici per alte temperature costruiti lì ed esportati in varie parti del mondo. Poi decise di lavorare in elettronica (sua grande passione segreta) e passando da azienda ad azienda si impiegò come responsabile di un gruppo di 50 assistenti tecnici della Xerox operante in tutto il centro sud dell’Italia. Ebbe così modo di visitare in 10 anni circa 5.000 aziende e di studiarne le tipologie produttive, di analizzarne le strutture operative, i rapporti con le maestranze e di collaudare in proprio le esperienze acquisite, organizzando tre differenti aziende di informatica di cui
fu socio fondatore (ISEA, SIODATI, SAS). Nel contempo per conto della Xerox consegui il brevetto originale della prima stampante laser (concessione n. 958410 del 1972). La Xerox, valutandone la capacità tecniche e organizzative, gli affidò il gruppo che si occupava del delicato lancio della “Xeromammografia”, una innovativa tecnologia radiodiagnostica. Lorenzo Romano, su richiesta dell’Azienda, si cimentò in uno studio teorico per la regolazione dei tubi Röntgen onde individuare l’emissione di raggi X più adatti a tale tecnologia. Con l’applicazione dei risultati si ottenne per la prima volta la completa radiografia in dettaglio fine di tessuti “molli” anche con anodi di tungsteno. La Xerox gli propose un impiego a Welwyn Garden City (UK) per lo sviluppo della stampante laser e subito dopo il trasferimento a Pasadena (USA) per continuare lo studio sulle importanti applicazioni radio diagnostiche da lui presentato. Lorenzo Romano, invece, declinò l’offerta per rimanere a Roma con la sua famiglia. Subito dopo partecipò ad un concorso pubblico per tecnici della Banca d’Italia, lo vinse e vi entrò per far parte di un settore ad alta tecnologia informatica. Per la Banca progettò e realizzò un sistema a scansione temporizzata per la gestione automatizzata di quattro grandi CPU IBM collegate a 80 “capi- stringa” (cui la BDI ne chiese il brevetto). Poi altri progetti di trasmissione digitale e non ultimo realizzò un sistema di sicurezza centralizzante di tutti gli allarmi della banca, interni e installati presso tutti gli edifici esterni ed anche nelle filiali. La Banca d’Italia, quindi, lo inserì nel gruppo di progettazione e di controllo del SEBC (Sistema Europeo Banche Centrali) ove partecipò con una serie di iniziative di responsabilità le quali, insieme al lavoro degli altri colleghi, conseguirono la migliore performance a livello partner europei! In parallelo alla sua carriera professionale, Lorenzo Romano scrisse alcuni libri tra cui “Dal Caos alla Metafisica (1990, purtroppo rifiutato dagli editori perché ‘troppo metafisico’!”, “Per un mondo privo di guerre e di fame” (1990, Ed. Pigreco), “New Economy & Socialismo” (Ed. Associate, 2008), “SIA – Sistema Informativo Aziendale” (2002, pubblicato nel 2008), “Tasse Tributi e Balzelli” (Pubblicato nel 2008 e in seconda edizione nel 2020, Ed. EB), vari articoli tra cui un articolo sulla sindrome maniacale (“Trentasette e mezzo”, 1990) e “E Guerra Sia!”, un altro libro in via di completamento. Insomma, la produzione letteraria di Lorenzo Romano è piuttosto ampia e di vario interesse, come i suoi articoli giornalistici pubblicati da oltre 11 anni sulla rivista siciliana cartacea e telematica “PalermoParla”, i quali trattano argomenti in modo variegato, dettagliato e innovativo
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