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Silvia Vitrò

Silvia Vitrò
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Silvia Vitrò SILVIA VITRÒ ‐ Nata a La Spezia, laureata in Giurisprudenza, è giudice del Tribunale di Torino. Oltre alla redazione di varie monografie e articoli in materia giuridica, ha pubblicato i seguenti romanzi: Passione celtica (Ananke), Un giudice allo specchio (Elena Morea), Prigionieri dei secoli (Marcianum Press), Il Cuore di Solomon (Boston 40). Ha scritto due racconti (Adelaide Ristori e Una donna moderna) per l’antologia Italiane (Lineadaria) e un racconto giallo (Uomini Blu) per La luna storta (WLM). Ha pubblicato inoltre diversi racconti sulla rivista giuridica on line “Il Quotidiano Giuridico.it”.
Si è classificata al primo posto nel concorso indetto dalla Casa Editrice Aracne con il racconto Il Mondo di Bridget, pubblicato sulla rivista “Carie”.

Libri dell'autore

Non avere paura

Silvia Vitrò

pagine: 148

12 racconti sull’intolleranza, il terrorismo, l’immigrazione e la libertà. Il male nel mondo esiste. A volte è più facilmente riconoscibile. Ma nessuno ne è immune, nessun popolo, in nessuna epoca. Però il percorso dell’umanità, pur tra tanti ostacoli, va avanti. L’importante è… non avere paura.
12,00 11,40

Sotto una buona stella

guida narrativa alla scoperta di Torino

Alice Arduino, Eleonora Averna, Massimo Battaglio ...

pagine: 320

Sotto una buona stella è una guida, unica nel suo genere, per conoscere la città di Torino. Non intende, infatti, fornire informazioni precise su cosa fare una volta giunti a destinazione. Non si propone, inoltre, come strumento per selezionare a priori ciò che valga la pena o meno di essere visto e vissuto. Si tratta di una guida con ambizioni di ben altro tenore: pretende di far entrare, chi si accinga a leggerla, nel cuore dello spirito torinese. Non solo, dunque, una città di palazzi e musei, da osservare come le vetrine di un centro commerciale, ma anche uno spazio vivo fatto di persone, storia e tradizioni, oltre che di bellezze artistiche di grande valore culturale. Per fare ciò si è scelta la strada del cocktail letterario. Nella città che ha dato i natali alla diffusa tradizione dell’aperitivo, come versione urbana della rurale “merenda sinoira”, questo vuole essere un testo in grado di miscelare, in modo gradevole, ingredienti dal carattere deciso, accompagnandoli con immagini selezionate, e una grafica insolita per un libro di narrativa. Sì, perché questo è, prima di tutto, un libro di narrativa, in cui sono i racconti ad accogliere il lettore nelle pieghe della storia della città subalpina. In anni in cui si parla con grande frequenza di corporate storytelling, quest’opera vuole essere la voce della città che racconta se stessa.
15,00 14,25
 

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