Anna, questo libro è tuo.
Scriverò queste pagine come si pensa un pensiero,
di getto, senza possibilità di manipolazioni,
senza decifrazioni, senza dar modo alla mia mano
di depennare un alcunché di sbagliato, perché
anche l’errore può contenere un suo fascino.
Perciò io dedico a te – in questo libro – ogni dubbio,
ogni frase, ogni incertezza, ogni virgola,
ogni punto… ogni tutto.
La mia capacità di trasmettere,
di tradurre in parole tutto quello che io provo scrivendo
è limitata, certo,
ma non sarà limitabile a livello di ragione,
perché traccerò un orizzonte cosmico atto a separare
il conoscibile dal pensiero.
“Una storia quasi vera,
un racconto da inventare…”