… Il suo dito sul grilletto spingeva piano, fino a quando il colpo partì.
Il cane non udì lo sparo, sentì solo il piombo che raggiunse il suo capo, trafiggendolo, facendolo stramazzare in un rantolo breve.
Il vecchio, voltandosi al suo gemito di morte, si accorse immediatamente del sangue che usciva dalla sua fronte, ma non scappò via con lo stupore di Jonh.
Fece invece un gesto al bambino che vedeva poi correre all’impazzata verso un rifugio sicuro. Il vecchio tornò indietro, raccolse il corpo senza vita del suo cane, ponendolo con fatica sulle sue spalle e poi urlò qualcosa alle pecore, anch’esse ora seguivano di corsa il bambino.
Il vecchio non riusciva a correre, camminava, ondeggiando ad ogni suo passo dal peso che trasportava sulle sue spalle, appariva persino goffo, ma ispirava tenerezza.
Sarebbe stato un facile bersaglio per Jonh che si limitava a guardarlo.
Continuò a scrutarlo da dentro il binocolo fintanto che non sparì dietro la collina.
Sapeva di avere fatto la cosa giusta, quel vecchio aveva rischiato la vita per le spoglie del suo cane, poteva mai essere un uomo malvagio?
No, certo che non poteva esserlo! E lui avrebbe mai potuto spezzare i sogni nel futuro di quel bambino, senza la voce ed i consigli di quel vecchio, tornato indietro per non abbandonare le spoglie di un cane?
Avrebbe mai potuto disseminare sul terreno, dal cranio sfondato dal proiettile, i ricordi di questo vecchio e le sue esperienze che stava tramandando al bambino? O impedirgli di affidargli i suoi sentimenti, mirando e spaccandogli il cuore?
No, non avrebbe potuto, lui non era solo un uomo ma un essere umano, sapeva di avere fatto la cosa giusta. Sapeva anche che ne avrebbe pagato le conseguenze...Biografia dell'autore
Rocco Marascia
