Libri dell'autore
Il vento della sera
Lido Pacciardi
pagine: 202
In questo ultimo libro, curato con puntuale attenzione da Lidia Guerrieri, sono state raccolte le ultime composizioni del 2024/2025. L'età che mi ritrovo mi porta - come tutti gli anziani - ai ricordi della giovinezza e dell'infanzia, quando il mondo e la Natura apparivano come un immenso e colmo scrigno di sorprese, di tesori da scoprire e da godere.
Quelle impressioni lontane, quelle emozioni e vicende, vissute in piena libertà tra campi e boschi, lungo il fiume e sulle scogliere della costa livornese in tante nottate di pesca, hanno lasciato una traccia profonda e spesso tornano a confortare la mia precaria condizione di vecchio.
La natura nella sua prodiga e cangiante presenza mi ha donato molto e molto mi ha insegnato: è stata la mia scuola di vita, la mia assidua ammonitrice compagna.
La bellezza - e la terribilità - che ha in sé è dovunque: nelle più piccole e apparentemente insignificanti manifestazioni, come nelle esplosioni di energia e di colore che può improvvisamente mostrare. Bisogna amarla la Natura, con occhio scrutatore ed attento e cogliere le infinite e diverse connessioni che porta in sé. Regalerà a chi la saprà comprendere e sentire emozioni indicibili. E trasmetterà intero e intatto il significato, la poesia e il mistero della vita.
Ringrazio l'amica Lidia Guerrieri - grande esperta di metrica e non solo - che si è sobbarcata dell'ingrata fatica di segnalarmi le tante imperfezioni presenti nella prima stesura.
Senza il suo prezioso contributo questa corposa silloge non avrebbe mai visto la luce.
Marziale a luci rosse
Raccolta di epigrammi erotici messi in rima
Lido Pacciardi
pagine: 172
Questo libro tratta di argomenti che possono suscitare l'indignazione di alcuni lettori. Chi ha degli scrupoli morali - sempre da rispettare - non si accosti a queste pagine. Marziale è un vecchio vino rosso, di forte gradazione, ma che non sa mai d'aceto. Che senso avrebbe avuto annacquarlo? Si sono dovute usare le crude parole del linguaggio del popolo, pena lo svilimento totale (e in certo qual modo ipocrita) della forte colorazione di questi spassosi epigrammi, nonché il tradimento arbitrario dell'originale latino.
Penombre
Lido Pacciardi
pagine: 154
I ricordi di una vita libera e spensierata, goduta in tutto il suo luminoso colore nelle campagne e nelle macchie intorno a Collesalvetti, lungo il fiume Tora, o trascorsa nelle tante nottate di pesca a canna dalle scogliere di Livorno, si sono riaffacciati ed hanno preteso di avere ancora voce in una nuova composizione.
Chi, come me, ha avuto una vita piena ed attiva, a diretto contatto con una natura che ancora aveva quella forza e quella grandezza ora guastate da un consumismo che ha soffocato ogni rapporto di genuina corrispondenza con il naturale volgere delle stagioni e ha ridotto ad un'ispida ripetitività i gesti di un quotidiano prima sempre diverso e arricchito dalle esigenze impreviste del momento, chi si trova a fare i conti con l'imprevidibilità della meteorologia che non ci fa sperare in un domani migliore, sa bene di cosa parlo e a cosa mi riferisco.
Tutto è mutato. Noi stessi siamo diversi. I giovani - specialmente delle città - poco sanno di una natura che i nostri vecchi hanno conosciuto, da questa imparato e con questa operato per le esigenze primarie della vita. I piccoli borghi e i paesi si sono svuotati degli anziani, hanno perso la loro antica natura, non più curati da una umanità nuova ed indifferente ai segni ed agli usi del passato. L'ambiente non è più lo stesso, e i giovani poco o nulla sanno di ciò che hanno intorno, inchiodati perennemente sullo schermo del cellulare. Non vedono fiorire le acacie, che in pochissimo tempo si riempiono di candide trecce, non conoscono le differenti forme delle nuvole e non percepiscono più l'odore della pioggia imminente; ignorando di chi sia quel canto che proviene dalle superstiti siepi degli orti, quale animale notturno abbia lasciato quell'impronta sulla polvere del sentiero, chi può aver provocato quei ripetuti cerchi sull'acqua dello stagno con uno sciarbo improvviso, a quale pianta appartenga quella strana foglia portata dal vento e se un'erba di campo sia o no commestibile; senza bisogno, poi, di conoscere il nome e la posizione di qualche pianeta o stella. I tetti sono muti e sono praticamente scomparse le rondini.
La vita è diventata più povera, più grigia, nell'indifferenza totale del trascorrere del tempo. Il nostro scambio con la terra non viene più vissuto con quel velo di sacralità che le genti delle campagne direttamente sentivano e a cui si adeguavano, traendo da un più corretto andamento le loro ragioni di previsione e di vita.
Solo i vecchi ricordano, nella consapevolezza che il paradiso non ci fu mai, perché tanta fu la fatica, tante le sofferenze, numerose le privazioni, ma nella consolante coscienza che quasi mai ci fu la solitudine e che sempre ci fu lo sforzo di migliorare una condizione che non distruggesse e sapesse riconoscere gli equilibri fondamentali della natura e della vita.
Già cammina la sera
Lido Pacciardi
pagine: 200
In questo libro sono state raccolte le ultime poesie del 2023-2024, I temi consueti, cari all'autore, sono stati riproposti ancora una volta: il fluire inesorabile del tempo, lo sfumare di ricordi lontani che, pervicacemente, non vogliono morire; il malinconico rimpianto di un mondo più a nostra misura che ormai è completamente affondato e ricoperto da una modernità che chi scrive avverte estranea, priva di vitale energia, tutta e solo volta al consumo immediato, all'effimero, all'innaturale. Il paradiso non c'è mai stato, è vero. Abbiamo vissuto di fatiche, privazioni, dolore. Ma lo facevamo con una sorta di partecipazione collettiva - almeno nelle nostre campagne - con comunanza e unità di intenti: le disgrazie di uno erano le disgrazie di tutti. Oggi non abbiamo più tempo di assaporare... il tempo, di sostare un momento per misurare il giorno, di leggerci dentro, di sentirci parte di un tutto che è in noi e fuori di noi. Avanziamo senza sosta nella tecnologia, nella scienza, nel conoscere l'intima natura delle cose che ci stanno intorno - le strutture fondamentali della fisica e della biologia - e le più remote associazioni di mondi lontani. Progrediamo nel contrastare le malattie e i morbi terribili che hanno afflitto l'umanità e che ancora l'affliggono. Eppure continuiamo nella pratica oscena della guerra, in ogni parte e con ogni mezzo, con massacri e devastazioni in ogni luogo. In questa corsa pazza e priva di senso consumiamo la nostra età quasi senza accorgercene, sperimentando un senso di angosciosa solitudine, di impotente disposizione, una sorta di separazione da una Natura che avvertiamo nemica, in un cupio dissolvi che non pare aver fine. Senza renderci conto che "vivere" è essenzialmente "partecipare", con consapevole umiltà e rispettosa presenza, al mistero dell'esistenza, mantenendo nel nostro spirito il seme prezioso della sacralità della vita.
L.P.
I lirici greci
Raccolta antologica di frammenti in rima
Lido Pacciardi
pagine: 438
In questo libro si sono voluti raccogliere i frammenti dei lirici greci, dopo averli messi in rima, sulla base delle pregevoli traduzioni di Filippo Maria Pontani.
Questa discutibile trasposizione - che a molti parrà probabilmente... sacrilega - ha tuttavia cercato di mantenere lo spirito degli antichi aedi, che hanno alimentato tutta la poesia posteriore.
Non sono traduzioni letterali, che non avrebbero senso, ma riproposizioni in cui l'autore ha tentato di trasferire un poco del proprio sentire, cercando sempre di mantenere l'originario e originale spirito che queste frammentarie e stupende composizioni hanno portato fino a noi, parlandoci di un passato che è anche il nostro e sul quale affondano e si alimentano tuttora le radici della nostra cultura occidentale, E non solo...
L. P.
Trucioli
(Scherzi, fanfole, barzellette, coglionerie)
Lido Pacciardi
pagine: 108
Lido Pacciardi ha già pubblicato diversi libri di poesie e racconti. In questo si sono voluti raccogliere quei versi scherzosi, spesso leggermente osceni, che sono caduti qua e là durante l'elaborazione di liriche più serie e interessanti. Sono un po' come i trucioli, gli scarti di lavorazione che cadono a terra durante l'opera dal banco di un falegname.
Ammucchiati in un angolo per lungo tempo e destinati all'oblio o, peggio, all'incenerimento, sono stati salvati per intercessione di molti buontemponi e di qualche parente.
Li abbiamo quindi ripescati dal loro deserto romitaggio e li abbiamo portati alla luce, sperando almeno che possano suscitare un sorriso con la loro deforme natura e alleggerire un poco questo diffuso clima di timore e di violenza che sembra traboccare da ogni parte, insieme ad un ambiente che non sta perdonandoci nulla delle troppe scemenze commesse.
L.P.
La voce del silenzio
(Raccolta di poesie - 2023) Con uno scritto di Lidia Guerrieri
Lido Pacciardi
pagine: 220
In ogni poesia c'è un respiro ampio, uno sguardo che spazia su tutta la campagna, su tutto l'orizzonte, su tutta una vita. Il riassunto, in breve, di un'esistenza piena, di tutto quello che si è amato: la campagna, il verde, i turiboli d'argento di questo o quel fiore: una vita di onesto lavoro, semplice e per questo grande di quella grandezza che hanno solo le cose oneste e vere. C'è la religione della terra che tutto rende santo, la sacralita del Creato e l'uomo stesso è visto, una volta tanto, come creatura degna di questo giardino, custode che contempla il suo tesoro di spighe. E la spiga stessa ha l'anima delle piccole, semplici, indispensabili creature del mondo, in qualsiasi forma si presentino ai nostri occhi e leggera e anche l'anima di chi le ha coltivate e che le guarda ora con commosso orgoglio.
Il fatto che la poesia sia scritta bene non sorprende, ma non è questo quello che colpisce; quello che colpisce è la grandezza del cuore del poeta, la sua pietas che tutto accoglie. E quel mondo si vede, emerge, se ne riconosce e se ne assapora l'anima.
Un poeta si distingue non solo e non tanto da come scrive, ma da quello che sa trasmettere e da come riesce a farti intuire il suo spirito.
(Lidia Guerrieri, commento alla poesia: Il raccolto della vita).
Confidenze senili
Dialoghi di un tratto di vita. 2018 - 2022
Raffaele Elio Malena, Lido Pacciardi
pagine: 256
Questo libro è nato per caso. Iniziò a vedere la luce circa quattro o cinque anni fa, quando ad una mia poesia su FB trovai uno scritto di una persona che non avevo mai conosciuto, ma di cui mi incuriosì il puntuale commento: era Elio Malena, del valore del quale mi resi conto subito, andando così a cercare altre informazioni su di lui: una vera ... miniera. Così iniziammo un dialogo in versi, man mano che io postavo le poesie, debordando, di lì a poco, un po' su tutto: sull'Arte, principalmente, su fatti di costume, avvenimenti, impressioni, cronaca; non disdegnando, ogni tanto, di trasformarci, per scherzo, anche in filosofi ... Elio aveva uno spirito vivo, una inventiva incontenibile e, soprattutto, una cultura che spaziava nei campi più diversi, rendendo interessante e stimolante ogni suo intervento. Fu un po' come "invitare il matto alle sassate”, come si usa dire in Toscana, poiché anch'io non mi tiravo indietro e gli rispondevo per le rime. Mio zio Anchise -anche lui pittore, scultore, incisore, amante della classicità -mi aveva tirato su nutrendomi di versi, di arte e di mitologia. Già da me, fin da piccolo, avevo la passione per la paleontologia e per la preistoria. Me ne sono sempre andato - finché le ginocchia me l'hanno permesso -in giro per il territorio del Comune di Collesalvetti e oltre, sempre curioso, sempre attento a tutto quello che mi poteva offrire il passato, remoto e remotissimo. In Elio avevo scoperto un mio alter ego, con cui mi trovavo a mio agio e con cui ho trascorso piacevolissimi momenti di conversazione, seppur virtuale. Mi aveva più volte manifestato la volontà di far nascere un libro da questi nostri dialoghi in versi e in rima (per questo sarebbe venuto da me, con un comune amico, questa estate, in Toscana); libro che ora ha preso la sua forma definitiva, come lui avrebbe voluto, e per cui mi sono sentito legato ad una promessa, tanto più ora che il fato ha creduto di spengere la sua ricchissima voce. Non sa che le voci degli artisti e dei poeti non muoiono mai...
Il segreto delle cose
Lido Pacciardi
pagine: 254
L'interesse dell'autore per la natura e per i tanti fenomeni ad essa connessi e da essa generati, lo ha sempre spinto verso tematiche e vicende che, nella cangiante presenza di un ambience mai uguale a se stesso, gli hanno proposto materiale e spunti per i suoi versi. Ha sempre avvertito la bellezza e l' insondabilità del mistero del mondo, della vita e del tempo; si è rivolto a questi con lo stupore di un bambino, là dove la ragione - oltre un certo limite - fallisce e dove si può arrivare solo col cuore e tentare di comprendere col sentimento.
Il profondo rispetto per la Terra che ci ospita - oggi pesantemente violata e caricata di un fardello troppo pesante e ingestibile per un armonico sviluppo e un meno accidentato cammino delle varie forme viventi che da lei traggono origine e sostentamento - lo ha stimolato più di una volta a riflessioni e considerazioni sul nostro destino e su quello degli animali nostri compagni di viaggio. Per questo ha sempre considerato il poco rispetto per l'ambiente, in ogni luogo e sotto ogni latitudine, come il più grave e imperdonabile peccato che l'umanità possa commettere. Contaminare fiumi, mari, laghi o insozzare le montagne, i boschi e la campagna; inquinare le sorgive, appestare l’aria con miasmi avvelenati, ardere le foreste, in una sfrenata corsa al profitto e all'accaparramento, avranno, per noi e per la vita in generale, effetti esiziali.
La Terra, pesantemente ferita, in poche centinaia di migliaia di anni - nulla in confronto ai 4 miliardi e mezzo circa della sua esistenza - saprà curarsi e guarire da sola e tornare vergine e bella, pura ed incontaminata.
Noi, molto, molto prima, avremo scritto la nostra definitiva condanna.
Ciò non coglie che i superstiti bagliori della nostra piccola gemma azzurra, incastonata nell'immensità buia e fredda del cosmo, con la sua bianca compagna, riscaldata e illuminata da una benevola stella di media grandezza, ci commuova ancora e ancora ci inviti al sogno, al canto e alla poesia.
Il vento di Helgoland
Lido Pacciardi
pagine: 168
In questo nuovo libro di poesie, l'interesse è ancora rivolto principalmente alla vita della campagna e ai tanti ricordi che questa suscita ancora; quando il mondo e il tempo non erano molto diversi da quelli vissuti dagli etruschi, dai greci e dai romani. Quando il lavoro era l'unico metro su cui si misurava il valore degli uomini e i campi si aravano ancora con i buoi, e gli sterri per gli impianti dei vigneti venivano fatti a mano, con enorme fatica. E quando la sera e la notte portavano una oscurità e un silenzio oggi non più provati e tutti sapevano ancora guardare e conoscere il cielo.
Versi diversi
Raccolta di versi in rima
Lido Pacciardi
pagine: 196
Una nuova raccolta di versi che sottopongo al giudizio dei lettori e degli appassionati di poesia, sperando che, appunto, di poesia si tratti. La poesia è cosa strana, sfuggente, multicolore; muta faccia e portamento ad ogni scossa, ad ogni più lieve moto dell’anima; risente d’ogni stato d’umore e di condizione e può consolare e addolcire, far sognare e illudere o caricarsi di gravezza e tediare fino alla morte. Comunque sia resta - quando poesia è veramente - una creazione in cui la voce e il canto si trasformano in sensazioni ed emozioni, in sogni, andando ben al di là del reale, in mondi e ambienti in cui l’irrazionale e l’impossibile trasformano e operano di comune accordo, portandosi insieme sulle ali leggere dell’immaginazione, in età, luoghi, vicende e paesaggi che trovano in se stessi, nella loro intima sfuggente natura, il motivo della loro esistenza e della loro vitalità… E se volgiamo poi la nostra attenzione all’infinito che ci sovrasta, all’eterno irrisolto mistero delle stelle, là dove l’insufficiente ragione ha posto per consolarsi un dio, ancora laggiù la poesia trova campo e motivo di essere e di operare, nel cangiante e fertile incontro col mito…