Libri dell'autore
delirium
Sabrina Izzi
pagine: 186
Delirium è una raccolta di flussi indefiniti di coscienza, di riversamenti di emozioni sulla carta, ringorghi di suoni, profumi, colori, sbocchi di sensazioni racchiuse in un istante, turbinii di pensieri in corsa travestiti di inchiostro che inseguono la speranza in una pagina, rigurgiti dell'anima. Ognuno dei versi diversi di questa raccolta è stato scritto come si scatta un'istantanea, come si prepara un caffè espresso, come si pronuncia un incantesimo: al momento.
E' una specie di delirium tremens dovuto al desiderio di imprigionare in una cella del cervello il senno, la ragione, la razionalità, e lasciare libera la fantasia di esaltarsi, intensificarsi, esteriorizzarsi sconfinando nella poesia. Spremute di emozioni senza filtri, una sorta di viaggio, che sia esso sulla corrente impetuosa delle rapide di un fiume di emozioni o negli anfratti di una caverna buia, o persino lungo un sentiero impervio che condurrà, alla fine, in un luogo dell'anima in cui sta la forza vitale e dove vivono, impetuose e travolgenti, le emozioni.
Dentro l’inferno
Sabrina Izzi
pagine: 344
In una casa immersa in un bosco incantato del Connecticut vive l’affermato psichiatra e scrittore newyorkese Asher Blake che, stanco della vita fervente e frenetica della città che non dorme mai, decide di isolarsi per ritrovare l’ispirazione perduta a causa della recente separazione dalla sua seconda moglie, Susan. Schivo, solitario e riflessivo, firma i suoi romanzi con lo pseudonimo di Eric Ross ma, spinto dal suo psicanalista, Steven Miller, decide di concedere un’intervista a una giornalista di una rivista scandalistica di Manhattan, Jane McGullager. Tra i due nascerà una storia d’amore che cambierà per sempre la vita di Jane. La donna dovrà combattere e lottare per avere quell’amore che lei stessa definisce malato, fatto di continue sparizioni, di comportamenti contraddittori e cambi d’umore repentini, e grazie allo psichiatra Steven Miller scoprirà una verità davvero sconcertante: Asher soffre di un grave disturbo dissociativo dell’identità.
La storia, incredibile e a tratti sconvolgente, è narrata attraverso flashback del protagonista e ricordi della giornalista, che riprenderà a scrivere il romanzo avviato dallo stesso Asher Blake, Dentro l’inferno. Questo libro ci porterà a riflettere sulla complessità della mente umana, sull’amore, sulla vita e sulla morte. Essere o non essere? L’uomo è o non è? In questo viaggio letterario ci interrogheremo spesso sulla fugacità della vita, e su come a volte la linea tra essere se stessi e non esserlo affatto sia tanto marcata quanto sottile.
Regina dei melograni
Sabrina Izzi
pagine: 318
Castelforte. In una notte di marzo di fine Ottocento, sotto un cielo gonfio di una neve insolita, la piccola Regina osserva le orme dei suoi piedini nudi impresse in un manto immacolato. Figlia di una prostituta, cerca di guadagnarsi un tozzo di pane raccattando legnetti per strada, in un borgo di montagna che già la marchia come figlia del diavolo, e la proietta all’inesorabile destino di sua madre. Ma sarà il cigolio delle ruote di un carro su quei sentieri serpeggianti che condurrà le orme di Regina a correre sulle tracce di una vita che forse ha ancora qualcosa da darle. Il sorriso schietto di Adele e l’amore della donna per la piccola la porteranno fuori dalle mura di Castelforte, al di là di quell’orizzonte appena intuibile oltre le cime dei monti. Lontano dal borgo nefasto, lontano da quella lurida stamberga malandata che era la sua casa; lontano dal mondo corrotto e immorale di sua madre, Fiorenza, la crudele donna indegna di aver dato alla luce quella creatura così pura, eppure da lei tanto disprezzata. E allora via, alla volta di luoghi sconosciuti, con una Compagnia di girovaghi cantastorie, per inseguire il sogno di un destino più felice in una Montmartre mascherata di desideri e piaceri, di luci sfavillanti e giostre vorticose di affetti, magia, lustrini e papillon. E lì, oltre la Butte che si staglia sotto il cielo picchiettato di stelle, oltre l’orizzonte madido di albugine che appanna le luci, i suoi fragili occhi infranti sul cristallo di un bicchiere ancora colmo di essenza di laudano, in quegli ultimi strascichi notturni che colorano i barlumi parigini ubriachi di follia, Regina, divenuta Adèle sul palco del Moulin Rouge dopo anni trascorsi nel circo di Monsieur des Fous tra uomini mostri, nani, giganti e cavallerizzi, risorge dalle ceneri di una vita meschina, per divenire dapprima mantenuta di un duca, e successivamente brillante étoile del Tetro dell’Opéra, prima di fare ritorno, come cigno morente in un lago di speranze, al borgo natìo, nell’amata e sospirata Casa dei Melograni.
Il giardino degli aranci
Sabrina Izzi
pagine: 308
Tra la Sicilia e la New York della fine dell’Ottocento e i primi anni ‘40 del Novecento scorre la vita di Salvatore Mancalusio, che, bambino, si ritrova catapultato in un nuovo Continente. L’arrivo a Ellis Island, con in mano una valigia di cartone e le tasche piene solo del dolore per la perdita improvvisa del fratello maggiore, Saro, inonderanno Salavatore di una grande paura: ritrovarsi solo al mondo, una volta sbarcato dalla nave al porto di New York. Da quel mo mento la sua vita prenderà una piega inaspettata, un risvolto inclinato tra il bene e il male, le due forze che da sempre muovono l’umanità. Qui incontrerà il giovane Tally, un ragazzino italo-americano che diventerà la sua coscien za e con il quale stringerà un legame indissolubile. Tally diventerà per Sal lo specchio del bene, ma la linea del male sarà sempre in agguato dietro l’angolo, con affari d’onore, lotte per ottenere rispetto e regolamenti di conti. Proprio questa trama di intrecci ben intessuti lo porterà a costruire un impero economico nel mondo del business americano, sorretto dal supporto di una solida famiglia. Suo padre Calogero, prima, e sua figlia Rosaline, dopo, saranno i pilastri grazie ai quali Salvatore raggiungerà l'apice del suo potere, restando sempre radicato a quella terra aspra e sconfinata che era la sua Sicilia.