Il 1900 è il secolo di gestazione e sviluppo della scienza della complessità, che ha messo in discussione il principio dell’oggettività e del determinismo come elemento fondante del sapere, aprendo un terreno vastissimo in cui anche la letteratura può entrare e avere voce in capitolo. L’autore sostiene che sia stata proprio la letteratura a partire dalla metà del 1800 ad aver anticipato tanti di quegli aspetti che meno di un secolo dopo saranno alla base della scienza della complessità. Da quando il Premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine negli anni Settanta del secolo scorso ha pubblicato La nuova alleanza (tra scienze umane e scienze fisiche) si è realizzato un riavvicinamento tra questi due mondi. E’ in questa prospettiva che nasce questo Corso di venti lezioni: la letteratura vista non più dal lato dell’estetica, ma come strumento di creazione. La letteratura non è quel libro da tenere sul comodino per procurarci piacere o svago, ma un momento importante per aiutarci a conoscere e costruire la realtà di cui siamo i protagonisti. Ognuno però può attingere alla letteratura per fare i conti con se stesso, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte. Le lezioni che seguiranno non hanno la pretesa di essere universali, ma esprimono un metodo che può servire a tutti per dare un senso alle proprie letture. Una frase di Octavio Paz esprime in sintesi quello che la letteratura può darci: “Ogni testo, aperto o chiuso, esige la morte del poeta che scrive e la nascita del poeta che legge”.
Biografia dell'autore
Emilio Sisi
Professore di Letteratura e Storia in Licei italiani, francesi e brasiliani è autore di varie pubblicazioni con particolare riferimento al tema della complessità (La poesia costruisce l’IO, Dentro la rete: la Storia e il pensiero complesso, 12 lezioni di Storia: flussi, Amore e complessità). Finalista della Sezione Saggi del Premio Città di Castello 2018 con “I cipressi di San Cornelio”.