Enrico Caltagirone, di cui abbiamo avuto modo di apprezzare le ricerche sul complesso e variegato universo comunicativo degli Etruschi, ritiene, facendo riferimento ad accreditate analisi storiche e archeologiche, che il contesto dove matura la lingua dei Siculi non può essere definito genericamente indoeuropeo, come da più parti e da più tempo s’è fatto, ma preindoeuropeo, con una straordinaria corrispondenza con la lingua sanscrita. Utilizzando, a un tempo, metodo combinatorio e metodo etimologico, Caltagirone, nell’affermare che “il siculo ha una precisa corrispondenza col sanscrito”, non solo addiviene a una conclusione attendibile sull’origine della lingua dei Siculi (chiudendo una querelle che si trascina da troppo tempo), ma offre un contributo rilevante in ambito storico-linguistico, dunque, metodologico, che ci sentiamo di condividere
Laureato in lingua e letteratura sanscrita, è noto per gli studi sulle antiche lingue italiche. Ha pubblicato con Marna: Un grido dal passato (2001), La lingua dei Siculi (2003), La lingua degli Etruschi (2009) e un giallo-archeologico, Alla ricerca della Grande Madre (1998). Con Eta Beta il romanzo La fragile luce dell'Eden (2016), Origine e lingua dei Siculi (2018), Gli Etruschi, un grido dal passato (2018), Dalla Lingua d'Oc alla Lingua Siciliana (2019) e Sikania, dai miti alla storia (2020).

Enrico presso lo stand ETABETA a Modena
Biografia dell'autore
Enrico Caltagirone


Enrico presso lo stand ETABETA a Modena