È un club in continua crescita, quello delle suicide.
Anche da morto, il protagonista non può sottrarsi all'incontro con le donne che non hanno voluto, che non hanno potuto aspettare che Atropo recidesse il filo della loro vita.
Il disamore per la vita le ha fatte cadere nel vizio assurdo. Ma dopo sono state subito accolte in un club dove hanno trovato l'affetto e gli abbracci di tante, tante sorelle.
Solo abbracci dell'anima, tuttavia: nell'Aldilà, la creta che avvolgeva lo spirito è solo polvere dispersa dal vento e il desiderio, la passione, la carne possono solo affogare nel grande immoto lago dei ricordi.
Si è felici, da morti? Forse la risposta è nelle parole di Achille, che nell'Ade così risponde a Ulisse: 'Non alleviarmi la morte, Odisseo splendente! Vorrei essere un lavorante nei campi e da un altro dipendere, un uomo senza beni, che non abbia molto per vivere piuttosto che regnare su tutte queste ombre consumate'.
Biografia dell'autore
Luigi Ferrari

Laureato con lode in Scienze Politiche presso l’Università di Genova, ho lavorato in Banca Intesa Sanpaolo per 38 anni. Parto come addetto e poi come responsabile dell'Ufficio estero di una filiale genovese. Nel 1983 vengo chiamato all'Ufficio Relazioni Internazionali della Sede Centrale di Torino e poco dopo nell'Ufficio di Rappresentanza della banca a Parigi. Tornato a Torino e promosso Vice President, opero nella Direzione Relazioni Esterne, come copy writer e addetto stampa fino al 2011. Da pensionato, mi occupo di Comunicazione per VO.B.I.S. E' un’Associazione di volontari che si propone di sostenere, educare e assistere, per una migliore gestione economico finanziaria, persone, famiglie in condizioni di difficoltà e disagio nonché imprese sociali, al fine di migliorarne la capacità di accesso al credito.