Libri
Il volo delle piralidi
Laura Campanini
pagine: 246
Ispirato alla vera storia della diffusione di una malattia, che, nelle campagne della bassa Lombardia, divenne vera piaga sociale tra fine '800 e prima metà del '900, il romanzo racconta, nell'intreccio di due diverse epoche storiche, come sopravvive il "marchio di disonore" che la malattia della pellagra - o male della rosa - porta ancora oggi con sé. L'odissea di una famiglia di contadini del mantovano che attraverso tre generazioni cerca di sopravvivere in un mondo rurale ove la manodopera è sfruttata e mal pagata ritrova quel senso di giustizia nella memoria caparbiamente recuperata dalla protagonista Ghita, che lottando contro il muro di omertà e i troppi silenzi del padre e dei congiunti, riuscirà a far emergere i ricordi della sua famiglia. Sullo sfondo campi di granoturco, tradizioni e canti popolari delle povere comunità contadine, ove si consumava la fatica del lavoro negli anni della ripresa economica dell'immediato dopoguerra, tra ignoranza e analfabetismo dei ceti più umili e indifferenza e prevaricazione della classe borghese.
L'artiglio del diavolo
Nemesio Giuliani
pagine: 284
Un thriller dalla trama avvincente, ricca di suspense, imprevisti, colpi di scena, sorprese e un pizzico di erotismo funzionale al racconto e mai volgare. I personaggi e i luoghi sono descritti con precisione e ricchezza di particolari. Il linguaggio usato è scientifico, reale e senza usi figurativi
Luisa. Erano in nove, lei era la settima
Federica Palese
pagine: 210
Luisa nasce negli anni cinquanta in un paese dell’entroterra siciliano. Vive serena fino a quando, all’età di sei anni, ingannata dai genitori, si ritrova rinchiusa in un collegio, dove subisce percosse e umiliazioni dalle suore. Dopo quasi tre anni, tornata in famiglia, è costretta ad abbandonare la scuola per fare la pastorella. A dodici anni disperata fugge di casa, dorme fuori una notte. Pentita, fa ritorno il giorno dopo, ma in paese la gente la addita come una “svergognata”, facendola sentire, per tanti anni, sporca e indegna. Grazie alla amata sorella Angelica e, paradossalmente, alla compassione di una suora, trova la forza di risalire la china e a diplomarsi. Si sposa ancora giovane e diventa madre. Tra stenti e sacrifici, determinata a cambiare il proprio destino, riesce a riscattare il suo passato, ottenendo il rispetto anche di chi, un tempo, l’aveva umiliata ed emarginata.
Il libro è un monito per i genitori e, al tempo stesso, una denuncia delle sofferenze fisiche ed emotive, spesso invisibili, che molti bambini ancora oggi subiscono, non solo negli istituti, ma anche all’interno delle loro stesse famiglie. L’inganno produce nel bambino una ferita emozionale profonda; la violenza fisica scava nel suo cuore una voragine, condizionando il suo comportamento e le sue scelte future. Alcuni, come Luisa, troveranno riscatto nello studio e nel lavoro; altri cercheranno disperatamente quell’amore negato, rischiando di ripetere il ciclo della sofferenza. Il passato lascia cicatrici indelebili, ma ognuno ha dentro di sé la forza per trasformare il dolore in rinascita.
Alla Conquista della Vuelta
Il Racconto a tinte azzurre della Vuelta di Spagna
Filippo Manfredi
pagine: 138
Come un thriller di cui non si conosce l’esito fino all’ultima salita, all’ultimo chilometro, talora all’ultimo metro, il libro racconta la storia della corsa ciclistica spagnola, la “Vuelta a España”, dalla prima edizione del 1935 fino ad oggi, in attesa dell’edizione 2025 che partirà dal Piemonte.
Una narrazione che partendo da una fedele e meticolosa cronaca di taglio giornalistico, si allarga a raccontare aneddoti e personaggi, i corridori e le loro personalità. Dalla prima edizione del 1935, il racconto si sofferma sulle imprese dei ciclisti italiani, dedicando ampio spazio ai sei vincitori della corsa: il primo, Conterno nel 1956, poi Gimondi nel ’68, Battaglin nell’81, Giovannetti nel ’90 e in tempi più recenti Nibali nel 2010 e Fabio Aru nel 2015. Di ognuna di queste vittorie si racconta l’andamento della corsa, tappa dopo tappa, il profilo e in parte la carriera del protagonista.
Sono ricordate le vittorie dei grandi campioni stranieri come Anquetil, Merckx, Ocaña, Hinault, senza perdere mai il focus sui corridori italiani di cui non vengono dimenticate neppure le sconfitte e le delusioni. Per concludere si presenta la partenza dell’edizione 2025 con le tre tappe (e mezza) che saranno corse in Piemonte e in appendice è riportata una sintesi di informazioni statistiche sulle 79 edizioni fin qui disputate.
All'ombra del bonsai
Piccoli pretesi per forse inquietare la mente spesso indolente
Carmine Canoci
pagine: 176
"to be or not to be?"... ...essere o on essere? ESSERE! SEMPRE!
Il bambino di neve
Gianluca Ferioli
pagine: 288
È il 15 gennaio 1966 quando una giovane ragazza, sola, dà alla luce a Milano a una bambina che verrà chiamata Neve. Non sentendosi pronta a farle da madre, la giovane l’abbandona in ospedale. Grazie a una suora che si interesserà alla sua adozione, Neve crescerà a Bologna, ma non in una famiglia, bensì all’orfanatrofio “delle Orfanelle” sul colle che porta al Santuario di San Luca. A sedici anni, a seguito di una violenza rimane incinta, e presa dal panico, decide di lasciare le poche certezze che ha e di scappare. Dopo un viaggio non privo di colpi di scena si ritrova a Milano, dove darà alla luce a un bambino che lascerà in ospedale. Improvvisamente sola, e senza le certezze che lo stato di gravidanza le garantiva, inizia a vivere una vita ai margini della società vivendo in strada con drogati, alcolizzati e prostitute. Quando tutto sembrava perduto, grazie all’aiuto di una suora la vita di Neve subirà una svolta inaspettata e riuscirà a riscattarsi. Presi i voti, sarà destinata a un convento di Bologna dove farà la maestra d’asilo. Quando il convento rischierà la chiusura per i debiti accumulati, suor Neve pensa di sistemare l’ammanco rubando la Madonna di San Luca per poi rivenderla. Sarà durante la consegna dell’icona che un evento imprevisto condizionerà il resto della sua vita facendole vivere forti emozioni sospese tra realtà, illusione e follia.
Il motore dei ricordi
Sabrina Monticelli
pagine: 134
“Il motore dei ricordi” è un viaggio nell’Italia delle emozioni, dove ogni curva e rettilineo raccontano una storia. Dalle Dolomiti alle colline toscane, dai laghi del Nord alle strade assolate del Sud, questo libro raccoglie racconti autentici in cui le automobili diventano compagne di vita, custodi di affetti, sogni e memorie familiari. Ogni storia è un frammento di vita, narrata senza artifici, con la volontà di dare eternità alle auto che l’hanno attraversata e ai valori che hanno reso speciali quegli attimi: la passione, l’amicizia, il rispetto. Tra motori, fotografie e note musicali, l’invito è semplice e potente: rallentare, sedersi comodi, ascoltare il battito lento dei ricordi. Perché ogni viaggio – anche il più breve – può trasformarsi in un ricordo capace di accompagnarci per tutta la vita.
Ulisse a Pantalica
Giovanni Di Pasquale
pagine: 162
Durante una vacanza a Sortino, borgo incastonato tra la valle dell’Anapo e la necropoli di Pantalica, l’autore viene proiettato, in sogno, in un universo speculare fatto di antimateria. Lì incontra lo spirito di Ulisse, che gli affida il racconto di una tappa segreta dell’Odissea: uno sbarco dimenticato in Sicilia, tra Siracusa e l’antica Erbesso. Inizia così un viaggio epico tra regine, necropoli, invenzioni mitiche e incontri sorprendenti, come quello con Enea.
La narrazione prosegue oltre le Colonne d’Ercole, tra rotte africane, isole misteriose, popoli perduti e antichi tesori. Un racconto visionario che intreccia mito, archeologia e scienza, passando per le leggende locali, la storia di Sortino, il fiume Anapo e le tombe rupestri di Pantalica. Tra realtà storica e dimensione onirica, Ulisse a Pantalica rilegge l’epica classica con nuova luce. Un omaggio visionario alla bellezza del Mediterraneo, alla poesia del tempo e al potere eterno dei miti. Un romanzo che affonda le sue radici tra Omero, Virgilio, Quasimodo e la voce ancora viva della Sicilia.
Emozioni 2000-01
Appunti di viaggi e dintorni
Giovanni Curatola
pagine: 154
Se la vita è quel che metti dentro, per l’autore nel biennio 2000-01 c’è finita tanta roba. Due anni densi di viaggi e avvenimenti palpitanti, bizzarri e mai così tanto costellati da imprevisti. In questo libro ne sono selezionati i 10 più significativi. Si parte col primo ingresso in Germania, che il treno, l’inverno, il buio e la neve rendono più misterioso e intrigante. Berlino, pur austera, fredda e severa, entra subito nel cuore e lo scalda. Segue un viaggetto pasquale, sempre in Germania, suggestivo pur vissuto in solitaria, come non doveva essere. L’estate ha i colori d’Olanda e impone adattamenti improvvisi, ripagati però dalle distese dei fiori, dal sapore dei formaggi, dalla quiete delle piste ciclabili che corrono piatte fra campi, mucche e mulini, dalla brezza del Mar del Nord. La Germania stavolta più settentrionale ha impatti ora dolci ora ostili e spettrali. Chiude l’anno l’incoscienza notturna sulla Catania-Siracusa, che stava per costar caro. Di inizio 2001 è una tragicomica gita motorizzata a Roccamena, segue un sussulto calcistico a Messina, quindi la più trepidante e rocambolesca delle promozioni in Serie B. Dell’estate è il viaggio più vivace e agitato: un inter-rail che fra mille peripezie, nuove e vecchie conoscenze, agrodolci cambi d’itinerario in corso d’opera e notti insonni, porta due fraterni amici su e giù per l’Europa Centrale. Il rientro in Italia, così come avvenuto sia entrando che uscendo da Danimarca e Svezia, avviene in tempi e con modalità ben diverse da quanto programmato. E sempre di notte. Una trasferta a Como sognata con gli amici del posto da anni, riporta l’autore sul Lario, nell’insolita veste stavolta di organizzatore di un gruppo di tifosi. Infine, il romanzesco congedo napoletano da un’auto venduta. Sono gli ultimi “scampoli di giovinezza”, a cui si finge di volta in volta di credere per poi puntualmente rimandarli al prossimo viaggio.